Svegliarsi in barca al suono delle campane è una
bella sensazione. Habibti necessita di una pulizia a fondo. In questo ultimo
mese e mezzo si è depositato sulla tuga un discreto strato di polvere. Mi metto
al lavoro con acqua, sapone e spazzolone. Mi ci vogliono un paio d'ore per
rimetterla all'onor del mondo. Poi scendiamo a terra. Il passaggio alla
libreria "Nutrimenti" è d'obbligo. Compro il libro di Gianluca
Gentili "Si può fare: come vivere una vita da sogno con 500 euro al
mese". Lo leggerò nei prossimi giorni. Con Gianluca abbiamo stretto
amicizia recentemente. Insieme alla moglie Basak hanno deciso di trasferirsi a
vivere in barca tra Turchia e Grecia. Mi paiono soddisfatti. Una scelta
coraggiosa, presa in modo ragionato. Tornando a noi, di Procida ci piace l'accoglienza
genuina della gente, inoltre quel lento scorrere del tempo che sembra scandire
la vita quotidiana degli isolani. In un negozio di alimentari, dove compriamo
mozzarelle di bufala e qualche prodotto tipico locale, facciamo conoscenza del
proprietario che ci dice di essere un diacono. Sentendoci parlare francese ci
chiede di leggergli con la giusta pronuncia un brano del Vangelo che intende
leggere l'indomani in occasione di un matrimonio tra un giovane di Procida e
una ragazza francese. Registra il tutto sul suo palmare per poterlo risentire
ed imparare con calma. La sua pronuncia non è delle migliori, ma è talmente
genuino il suo entusiasmo che siamo certi che la sua lettura sarà sicuramente
apprezzata dagli ospiti transalpini. Verso sera, mentre ero seduto in pozzetto,
mi sento chiedere: "Mais ce qui Habibti?" Sono Nabil e Suzanne, un
chirurgo che vive ad Aix en Provence e sua moglie. Ci invitano a cena a bordo
della barca del loro amico Jean, ormeggiata poco lontano. Un’occasione per approfondire
la conoscenza di questa coppia di libanesi dello Chouf emigrati ai tempi della
guerra civile lui in Francia e lei, prima del matrimonio, in Liberia e poi a
Londra. Nel ricco menù, affettati, pizzette, gamberetti e ravioli al pomodoro.
Il tutto accompagnato da punch al rum e Campari come aperitivo e poi vino rosso
in abbondanza. Un Moscato di Pantelleria con dolcetti vari conclude la cena
luculliana. Una serata all'insegna del buon umore e della sincera condivisione.
(Giornale di bordo)
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