Prima di lasciare Acciaroli per raggiungere Palinuro
facciamo un ultimo giro in paese. Incontro una mia collaboratrice del periodo
in cui lavoravo a Roma. E' della sua famiglia quel bel palazzo ottocentesco con
viale d'ingresso, giardino e palme che avevamo notato il giorno precedente.
Compriamo dal fornaio dei dolci di mandorle che si riveleranno ottimi e che ci
faranno rimpiangere di non averne presi di più. A mezzogiorno, salutati i nostri simpatici vicini, lasciamo infine l'ormeggio.
C'è maestrale sui 25 nodi e il mare è leggermente formato. Con il solo genoa
raggiungiamo quasi i 9 nodi di velocità. Procediamo così per due ore e mezza
fino ad avere Capo Palinuro al traverso. Lo superiamo prudentemente a debita
distanza. Un'ora più tardi gettiamo l'ancora nella "Baia del buon
dormire" davanti a quello che mi dicono chiamarsi "l'isolotto dei
conigli". La baia è ben ridossata e ci godiamo l'acqua dal bel colore
azzurro facendo un bagno. Intorno a noi, alla fonda, c'è qualche barca a vela e
un unico yacht a motore battente bandiera spagnola. Al tramonto ceniamo in pozzetto
attingendo una bottiglia dalla nostra rifornitissima cantina di bordo,
arricchita ulteriormente in questi ultimi giorni da poco conosciuti ma ottimi
vini campani.
(Giornale di bordo)
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