Avevo programmato la sveglia alle 6, ma
probabilmente a causa di un'inconscia agitazione alle 5 sono già sveglio.
Usciamo in mare alle 6.30 con la prua rivolta verso Maratea. Raggiunto il porto
seguiamo le indicazioni che Pino mi aveva fornito e ormeggiamo all'inglese
davanti al "travel lift". Solleviamo Habibti e controlliamo il para
olio del piede dell'elica. Sembra in ordine. Mentre ci stiamo interrogando da
dove possa provenire la perdita, noto una goccia d'olio sull'ombrinale di
poppa. L'arcano è presto risolto. La perdita proviene da uno dei gavoni. Mi
viene in mente che in quello di sinistra avevo stivato una lattina di riserva
d'olio motore. Controllo ed effettivamente la lattina in plastica si è bucata e
buona parte dell'olio in essa contenuta vaga sul fondo del gavone, colando
piano piano lungo lo scolo fino all'ombrinale. Mi sento un po' fesso, ma anche
sollevato. L'accaduto di Acciaroli mi ha condizionato pesantemente, ma la
possibiltà di una lattina rotta nel gavone proprio non l'avevo messa in conto!!
Rimessa Habibti in acqua, con il portafoglio leggermente alleggerito (ma non
troppo), ormeggiamo ad uno dei pontili. Con l'autobus raggiungiamo il paese e
poichè il caldo è soffocante e tutti i negozi sono chiusi ci sediamo all'ombra
di una veranda in un bar. Nel pomeriggio, dopo aver letto su una locandina
dell'esistenza di un sentiero panoramico che conduce all'enorme statua del
Redentore posta sulla montagna alle spalle di Maratea, decidiamo di
percorrerlo. Quasi tre ore di marcia tra andata e ritorno. Dalla vetta della
montagna il panorama è mozzafiato, ma gran parte del suo versante è stato
deturpato da un incendio doloso. Una piaga, quella degli incendi, che ci
accompagnerà per tutto il resto del viaggio. Da Maratea raggiungiamo nuovamente
la barca con l'autobus. Facciamo conoscenza di Davide, il simpatico giovane
autista che ci fa un quadro non proprio incoraggiante della situazione
occupazionale, soprattutto giovanile, da quelle parti. Mentre ci racconta le
sue difficoltà di precario, non perde comunque l'ironia. Dovremmo essere tutti
un po' più sensibili a tematiche come questa nel momento in cui si definiscono
le priorità degli interventi nel nostro Paese.
(Giornale di bordo)
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