Pagato il Marina e fatto il pieno di gasolio eccoci
nuovamente in mare. Direzione: isole Eolie. Prima tappa: Stromboli. Il vento
non ci è favorevole e considerato che le miglia da percorrere sono 42 decidiamo
di procedere a motore. C'è il sole, fa caldo e il mare è un olio. Lasciamo al
traverso Tropea alle 13.25. Per mare non c'è nessuno. Man mano che ci
avviciniamo Stromboli comincia a prendere forma. Se chiedessero ad un bambino
di disegnare un vulcano sono certo che lo riprodurrebbe come l'immagine che
abbiamo davanti agli occhi: un cono perfetto, con una nuvoletta di fumo che
esce dalla sua sommità. Gettiamo l'ancora davanti alla spiaggia di sabbia nera
di Fico Grande. Ci sono un paio di altre barche a vela alla fonda. A nuoto, con
Elena, raggiungiamo la riva. Chiedo
informazioni su un presunto campo boe che non riesco a capire se esista o meno.
Al telefono le persone contattate mi avevano dato risposta negativa, ma da una
persona del posto ricevo un nome e un numero telefonico. Chiamo e mi si dice
che alcune boe "illegali" ci sono. Domani mattina ci
trasferiremo su una di esse in modo da
poter lasciare la barca tranquilli mentre saliremo su "Iddu", il nome
che qui danno al vulcano. Mi chiedo il motivo per il quale chi di competenza
non consenta a Stromboli l'installazione di un campo boe così come esiste in
altre isole limitrofe. Misteri all'italiana sui quali non ho voglia di
indagare. La sera la trascorriamo a bordo addormentandoci subito dopo cena.
Nemmeno la musica proveniente da un bar sulla spiaggia riesce a disturbare il
nostro sonno.
(Giornale di bordo)
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