CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 1 luglio 2018

Poros - Idra


Poros è un paese arroccato su una piccola collina. Visto dal mare prevale il colore bianco degli edifici. Dalla sua sommità, invece, è il rosso delle tegole dei tetti ad avere il sopravvento. Sul lungomare, alle spalle delle barche che sono ormeggiate senza soluzione di continuità sulla lunga banchina, da quelle dei pescatori, alle barche a vela, agli yachts a motore, ci sono gli esercizi commerciali. Negozi, ristoranti, bar, anch'essi gli uni accanto agli altri. Essendo in piena stagione turistica, la maggior parte delle persone che circolano in paese sono stranieri. Da un lato è piacevole vedere tutto questo movimento, dall'altro, un po' egoisticamente, la Grecia che preferisco è un'altra, quella che si vive "fuori stagione". Più tranquilla, intima, genuina. Ed e' anche per questo motivo che in questo periodo abbiamo deciso di prenderci solo qualche giorno di vacanza. Giusto il necessario per recuperare un po' di normalità dopo due mesi di vita a Kabul. L'idea, infatti, è di approfittare di un periodo più lungo fra qualche mese, quando anche il mare dovrebbe essere meno affollato. In ogni caso, Poros ci piace. Uno stretto canale, poco profondo e ben ridossato dai venti divide l'isola e l'omonimo paese dalla terraferma dove si trova l'abitato di Galatas. Prima che il sole scaldi troppo l'aria, ne approfittiamo per aggirarci tra i vicoli, salendo per ripide stradine e gradinate fino alla sommità della collina dove si trova un campanile con accanto un'enorme bandiera greca. Non mancano i soliti gatti che troviamo un po' dovunque. Facciamo anche qualche piccolo acquisto in un negozio di oggettistica: un originale gallo in ceramica per arricchire la collezione di mia madre e una piccola barchetta a vela in vetro per incrementare la mia. La giornata mano mano diventa sempre più calda. I colori sono vivaci e il blu intenso del cielo sembra metterli ancora più in risalto. In tarda mattinata la maggior parte delle barche lasciano l'ormeggio, tutte dirette verso sud. Con calma le seguiamo anche noi. Percorriamo a bassa velocità ed in prossimità della banchina lo stretto canale. Verso Galatas i fondali sono molto bassi e sembra che non sia raro che qualche barca a vela con un equipaggio un po' distratto vi si insabbi. Il numero delle barche da charter è veramente impressionante. Le riconosci da lontano dalle bandiere di tutti i colori che hanno issate a bordo. E' come vedere navigare una lunga serie di bandiere da preghiera tibetane, invece queste indicano le società di charter di appartenenza e, spesso, la nazionalità dei membri dell'equipaggio. Solitamente si spostano in flottiglia e quando te le vedi arrivare contro in gruppo, sembrano pronte all'arrembaggio. C'è poco vento e ci muoviamo a motore. Nello stretto passaggio tra i due isolotti ad ovest di Capo Skyli, Spatzi e Kelivini, un idiota con un enorme yacht a motore con bandiera inglese passa a tutta velocità sollevando delle onde enormi e obbligando le barche a vela che stavano attraversando il passaggio, compresi noi, a manovrare per evitare di essere investite dall'acqua o, peggio, che qualcuno a bordo cada in mare. La nostra meta, oggi, è la limitrofa isola di Idra che dista circa una quindicina di miglia. La sua attrazione principale è costituita dall'omonimo paese, l'unico centro abitato, con le sue case costruite nel XIX secolo quando l'isola era la residenza di numerose famiglie di armatori. Oggi, a parte le orde di turisti nel periodo estivo, è la meta preferita di facoltosi ateniesi che hanno le loro case nella parte alta dell'abitato. L'isola è anche ricca di storia. Non solo perchè la sua flotta svolse un ruolo di primo piano contro quella ottomana durante la guerra di indipendenza greca, ma anche perchè si contende con la vicina Spetses, di aver dato i natali ad una famosa eroina di quel periodo, Laskarina Baboulina, anche conosciuta con il soprannome di Kapetanissa, la "capitana", avendo ella stessa comandato con successo un naviglio contro i turchi. Più recentemente Idra è diventata famosa in quanto negli anni '60 vi fu girato un film, "Il ragazzo sul delfino" con protagonista Sofia Loren. Negli anni '70, poi, erano soliti trascorrervi le vacanze noti artisti, tra cui Leonard Cohen. Massimiliano, incontrato qualche mese fa a Galaxidhi mi aveva sconsigliato di trascorrere la notte in porto in questo periodo. Troppe barche e troppo elevato il rischio che le catene delle ancore si ingarbuglino tra loro. Ed è per questo motivo che ho puntato direttamente verso la piccola baia di Mandraki, a circa un miglio ad est del paese. Qui abbiamo dato fondo nella sua parte orientale portando due cime a terra che ho fissato ad un grosso anello in ferro trovato su un blocco di cemento semi sommerso e al fusto di un piccolo cannone da marina arrugginito. Nel pomeriggio, gradualmente, la baia si è affollata e per due volte sono dovuto intervenire al fine di evitare che altrettante barche a vela, che intendevano ormeggiare accanto ad Habibti portando anche loro le cime a terra, ci scadessero addosso a causa del vento ma soprattutto dell'imbranaggine dei loro equipaggi. La sera, quando l'andirivieni si è finalmente calmato, con un taxi-boat che ci è venuto a prendere siamo scesi in paese. Effettivamente l'abitato è molto bello, con i suoi colori pastello al tramonto, le case perfettamente restaurate, il porfido lucido e consumato, la totale assenza di auto sostituite dagli asini che percorrono le sue stradine. Nel complesso, l'ambiente è forse un po' troppo sofisticato, ma certamente curato con gusto. Dopo una passeggiata e aver acquistato due simpatici quadretti su legno che appenderemo nella nostra cabina, abbiamo cenato a lume di candela sulla panoramica terrazza di un ristorante sul mare la cui cucina si è rivelata particolarmente raffinata. Nikos, il pilota-autista del nostro taxi-boat ci ha riaccompagnato in barca che era quasi mezzanotte. Una serata forse un po' troppo "modaiola" per le nostre abitudini, ma sicuramente da ricordare.

(Giornale di bordo)

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