L'agente che ci farà le pratiche per il transit log arriva puntuale alle 8.30. Gli diamo i documenti della barca ed i passaporti. Ci suggerisce di dichiarare anche il fuoribordo e il radar. Tra le varie cose necessarie per ottenere il transit log pare che in Turchia sia indispensabile che sul libretto di navigazione sia riportato anche il dislocamento della barca. Cosa che, per esperienza personale, non sempre avviene. Mentre attendiamo il disbrigo delle pratiche ci dedichiamo alla pulizia di Habibti. Ne ha veramente bisogno. A mezzogiorno l'agente è di ritorno. Sui passaporti sono stati messi i timbri di ingresso e sul transit log quelli di ben quattro diversi uffici. Il che, se lo avessimo voluto fare da soli, avrebbe significato spostarsi da una parte all'altra della città, superare inevitabili difficoltà linguistiche, dato che pochissimi sono quelli che qui parlano inglese, nonché perdere un sacco di tempo nel caso di sempre possibili incomprensioni. Ben venga dunque, almeno per quanto mi riguarda, una moderata spesa per l'agenzia. Potendo ora uscire regolarmente dal Marina, mi faccio accompagnare in motorino in una vicina tintoria. Già stasera e con una spesa davvero irrisoria ci verranno restituite, lavate e stirate, lenzuola e biancheria. Poi passiamo in banca per cambiare un po' di euro in lire turche. Anche qui incontriamo del personale gentilissimo. Dobbiamo inoltre acquistare nuove schede telefoniche. Nella via principale troviamo un negozio della Turkcell, la compagnia telefonica suggeritami dall'amico Giampaolo che in Turchia ci vive per una gran parte dell'anno. Anche qui massima disponibilità. L'impatto con questo Paese e con la sua gente è assolutamente positivo. Anche Canakkale ci fa un'ottima impressione. Non è una località turistica e camminando per le strade si ha la gradevole impressione di entrare da subito a far parte dei suoi ritmi quotidiani. Verso le 14 cerchiamo un locale dove pranzare. Scegliamo un piccolo ristorante sul lungomare dove cucinano "balik", vale a dire pesce. Non ne resteremo molto soddisfatti. Tutto è fritto e un po' pesante. Come bevanda ordiniamo una birra che ci viene servita in due bicchieri di carta. Anche se il proprietario non ci dice nulla al riguardo, abbiamo l'impressione che le bevande alcoliche qui non siano molto gradite. Tutti gli altri avventori hanno di fronte a sè un thè o un bicchiere di Fanta o di Coca Cola. Il cibo del pranzo ci resterà sullo stomaco per tutta la giornata e solo la magica pozione composta da acqua, salvia, limone e zucchero che berremo prima di andare a letto ci aiuterà finalmente a digerire. Ma prima di tornare in barca facciamo altri due passi in centro. Qui compriamo due paia di jeans a testa ad un prezzo veramente interessante. Il costo della vita non è assolutamente paragonabile a quello in Italia. Ma sbaglia chi pensasse che ciò dipenda dal fatto che la Turchia è meno progredita rispetto al nostro Paese. Affatto. Per alcuni aspetti, ma ciò lo avevo già constatato in miei precedenti soggiorni, la Turchia e' piu' avanzata di noi. E non solo in termini di gentilezza e disponibilità della maggior parte dei suoi abitanti.
(Giornale di bordo)
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