Anche oggi si presenta una bella giornata di sole. Dopo uno sguardo a Meteo Greece deduciamo che vi sarebbero le condizioni ideali per risalire il secondo tratto del canale dell'Eubea. Per un paio di giorni infatti il vento soffiera' moderatamente da sud, il che ci consentirebbe di averlo al gran lasco. Una condizione che da queste parti non e' molto frequente. I venti prevalenti provengono infatti per la maggior parte dell'anno da nord-ovest e nord-est. "Il faut prendre notre mal en patience", mi suggerisce saggiamente Tania. Sul pontile scambio due parole con un gruppo di italiani che hanno comprato una barca a vela qui a Khalkis. E' un 54 piedi di un cantiere a me sconosciuto e piuttosto vecchiotta. Uno di loro mi dice che in aprile vorrebbero portarla in Sardegna per farla rimettere a posto. Dovendo ripartire per Milano l'indomani, vorrebbero approfittare della bella giornata per un breve giro nei dintorni, ma purtroppo il motore non parte. Il prefiltro e' intasato e non ne hanno uno di riserva. Fa piacere vederli entusiasti del loro nuovo acquisto, anche se credo che con una barca in quelle condizioni il viaggio in un'unica tappa fino in Sardegna non sara' una passeggiata. Conosciamo meglio anche gli altri nostri vicini, Gerhard e Cherie. Ci dicono di aver comprato il loro Amel di seconda mano alcuni anni fa e di essersi trasferiti a vivere a bordo. Poiche' la barca batte bandiera inglese sono in attesa di conoscere quale sara' l'esito della Brexit. Ci dicono che per loro le conseguenze saranno sicuramente negative, sia per il fatto che avendo entrambi il passaporto inglese non gli sara' consentito restare in un paese dell'Unione Europea per piu' di 90 giorni consecutivi, sia per le ripercussioni che vi saranno anche per la permanenza in acque europee della loro barca. Essendo lui anche cittadino austriaco stanno pensando seriamente di cambiare passaporto e bandiera. Gerhard mi fa visitare accuratamente la barca decantandone i notevoli ed indiscussi pregi. Mi indica poi una serie di ancoraggi che potrei utilizzare nel corso della nostra risalita, almeno fino a Limnos. Con "Pepino", il loro Amel, Gerhard e Cherie sono infatti soliti trascorrere la maggior parte dei mesi estivi nella Grecia settentrionale, meno frequentata dai charteristi e meno sferzata dal Meltemi. Purtroppo noi, a causa del tempo limitato a disposizione, questa volta non riusciremo a spingerci fino alla penisola Calcidica, come ci suggeriscono, ne' a Thassos e Samotracia, ma e' comunque interessante fare tesoro dei loro racconti su quelle zone. Dopo aver trascorso cosi' la mattinata, dedico il pomeriggio per effettuare alcuni lavoretti a bordo. Prima pulisco accuratamente il teak e poi, dopo averli rimossi con l'aiuto di un asciugacapelli per ammorbidire il materiale plastico, sostituisco i due piccoli adesivi ormai consunti che riportano la scritta Hallberg Rassy 372 e che si trovano sulla tuga. Successivamente ci rechiamo in un negozio di nautica per comprare una prolunga per il cavo dell'elettricita', ma purtroppo non riesco a trovare le prese necessarie. Tutto cio' in attesa che arrivino le 17, ora nella quale dovremo chiamare la "police authority" per sapere se questa notte apriranno finalmente questo benedetto ponte. Ci dicono che per il momento continuano a non esserci altre barche, ma di richiamarli per radio alle 22 nel caso ci fossero novita'. Ceniamo da "Iannis" che, come ci avevano detto, si conferma un ottimo ristorante. Poi alle 22 chiamo la polizia portuale sul canale 16 tenendo le dita incrociate. Niente da fare, il ponte anche oggi restera' chiuso.
(Giornale di bordo)

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