CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 19 settembre 2021

Çiftlik - Serçe


Dopo una notte trascorsa con un continuo rollio l'idea di restare qui un'altro giorno non ci entusiasma. E' vero che questa mattina il mare è nuovamente calmo ma, poiché nel pomeriggio il vento girerà da ovest, è quasi certo che si ripeterà lo stesso scenario di ieri. Vale a dire un pomeriggio e una notte trascorsi di nuovo a rollare. Salpiamo verso le 10 e con una bella navigazione di bolina, grazie ad un vento sui 25 nodi, con quattro lunghi bordi arriviamo nella baia di Serce. Con tutte le barche che oggi stanno risalendo la penisola ad andare a vela siamo solo in tre. A Serce diamo fondo portando due cime a terra nel lato occidentale della baia. Appena entrati ci raggiunge a bordo di un gommone il fratello del proprietario del ristorante "Capitan Nemo" che offre la possibilità ai suoi clienti di ormeggiarsi sull'antistante pontile o ad alcuni gavitelli. Il proprietario del ristorante in realtà si chiama Hassan e avevamo fatto la sua conoscenza lo scorso anno quando avevamo pranzato nel suo locale. L'esperienza non ci era piaciuta, non perchè il cibo fosse cattivo, ma per il conto sproporzionato. Purtroppo l'aumento delle barche che in estate frequentano questi luoghi sta generando un incremento dei prezzi un po' ovunque. Nel frattempo, il trasduttore della stazione del vento la cui elica si era nuovamente bloccata oggi ha ripreso a funzionare. Con Tania abbiamo deciso di non parlare dell'argomento per scaramanzia. Nei prossimi giorni ci limiteremo a scambiarci uno sguardo d'intesa ogni qualvolta verifichiamo che lo strumento continua a funzionare regolarmente. Il che accadrà per tutto il restante periodo. Accanto a noi è alla fonda uno X-Yacht X4° con la randa rollabile nel boma. Una soluzione interessante che non avevo ancora mai visto su una barca di queste dimensioni. A pranzo, seduti a prua, mangiamo dei wurstel in salsa rosa con due birre. L'acqua è cristallina e sulla spiaggia c'è una costruzione squadrata che in passato deve essere stata utilizzata come ristorante, stante la scritta riportata sulla facciata. Ora è disabitata e con Tania fantastichiamo su come questo posto potrebbe essere un nostro "buon ritiro". La baia è ridossata da tutti i quadranti e ci sarebbe la possibilità di costruire un piccolo pontile con tanto di corpo morto per Habibti. Ci riporta alla realtà l'arrivo di un caicco che da fondo stendendo la sua catena sulla nostra. Quando lo faccio garbatamente notare ad uno dei ragazzi dell'equipaggio egli mi risponde che intanto l'indomani mattina se ne andranno via molto presto. Non è la prima volta che constatiamo una tale arroganza da parte di alcuni caicchi. Non ci resta che augurarci che almeno i clienti a bordo siano un po' più educati del gruppo di tedeschi ubriachi che la notte scorsa, sempre su un caicco, hanno deliziato le barche vicine con le loro urla gutturali a cui di umano era restato ben poco. Questa sera ci sono toccati degli spagnoli che, pur avendo festeggiato fino a tardi, lo hanno fatto nei limiti del buon gusto. 

(Giornale di bordo)

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