CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 29 settembre 2021

Knidos - Alakisla Buku


Come previsto, nella notte il vento è rinforzato con raffiche fino a 25 nodi. Dalla cabina di prua sento la catena e la sua ritenuta che lavorano sotto tensione. Ho dato 25 metri di calumo su 3.8 metri di fondo, ma non riesco a riaddormentarmi. Mi è sempre difficile prendere sonno se non ho la totale tranquillità dell'ancoraggio e poichè lo so non mi resta che alzarmi e allungare il calumo di altri 10 metri. E' il massimo che posso fare per non rischiare, nel caso il vento girasse da est, di avvicinarmi troppo alla parete sulla nostra sinistra composta dai blocchi di pietra della cinta muraria dell'antica Knidos. Tornato a letto cado subito nelle braccia di Morfeo, anche se nel corso della notte mi alzo un altro paio di volte per controllare che tutto sia in ordine. Il vento continua a provenire da nord-ovest e domani, poiché dobbiamo attraversare tutto il golfo di Gokova, troveremo sicuramente mare formato. Salpiamo alle 6.30 anche perchè secondo Meteo Greece, un sito di previsioni generalmente molto affidabile, in giornata il vento dovrebbe rinforzare ulteriormente. Quindi meglio non indugiare. Usciti dal vecchio porto di Knidos nell'issare la randa già capiamo che cosa ci aspetta una volta usciti dal ridosso di Deveboynu Burun, da altri chiamato più semplicemente Capo Kiro. Un punto della costa che già gli antichi definivano come problematico nel caso di vento forte. Una nomea che questa mattina viene confermata. Per risalire fino a capo Iskandil Burun mi allontano dalla costa con un lungo bordo verso ovest. Le onde sono piuttosto corte e ripide. Decisamente poco confortevoli, per noi e per Habibti. In queste condizioni non amo procedere a motore. Il timore che con il forte beccheggio dell'eventuale morchia possa ostruire i filtri e far spegnere il motore è sempre latente. Non la pensa così l'equipaggio di un'altra barca a vela che invece sta risalendo sottocosta e a motore questo tratto insidioso di mare. Poiché procedeno a secco di vele, con il vento e il mare che spingono contro le alte scogliere, nel caso il loro motore si fermasse la situazione potrebbe diventare molto pericolosa. Da parte nostra, appena mi rendo conto che con una virata riusciremmo a scapolare con un certo margine di sicurezza capo Iskandil Burun effettuiamo la manovra. Nel punto in cui ci troviamo beneficiamo ancora del parziale ridosso dell'isola di Kos e quindi ne approfittiamo per prepararci ad affrontare il tratto più impegnativo della traversata prendendo una mano di terzaroli. Una scelta azzeccata, in quanto nel passaggio che separa Kos dalla costa settentrionale del golfo il vento aumenta fino a 35 nodi. Così invelata Habibti procede equilibrata fendendo le onde al mascone. Con un unico lungo bordo di 24 miglia in 3 ore circa raggiungiamo la ridossata baia di Alakisla Buku. La navigazione diventa più agevole nella parte finale della traversata. Il vento è girato leggermente e invece che al traverso procediamo al gran lasco cavalcando le onde. Ad Alakisla Buku troviamo una sola altra barca. Purtroppo, diversamente dall'ultima volta in cui siamo stati qui, oggi vi sono diverse mosche. Trascorriamo in ogni caso una gradevole giornata riposandoci un poco dopo la sveglia mattutina e la tensione della traversata. Per cena cucino degli gnocchi al pesto e pomodorini, poi un po' di lettura ed infine a dormire. Quella odierna è stata sicuramente la giornata più impegnativa sotto il profilo della navigazione dell'ultimo periodo.
 
(Giornale di bordo) 

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