CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 17 settembre 2021

Marmaris - Kadirga Koyu


Alle 2 di notte la cacofonia della "boom boom music" sparata a palla dai locali notturni sul lungomare è cessata. Una apposita regolamentazione impone che il volume della musica venga ridotto a quest'ora. Ciò è applicato in città, dove il rispetto di questa regola può essere verificato con faciltà dalle forze dell'ordine, ma non avviene nei luoghi più remoti. E' il caso della discoteca di fronte alla quale eravamo alla fonda l'altra notte dove il baccano è cominciato proprio alle 2. Appare pertanto chiaro che chi vuole continuare la notte brava fino al mattino, una volta che i locali notturni di Marmaris chiudono, si trasferisce qui. Prima di salpare andiamo a fare la spesa da Migros e a ritirare i nuovi cuscini per il pozzetto dal tappezziere. C'è un vento leggero da nord-ovest. Superiamo con una lenta navigazione al gran lasco il passaggio tra Yediz Adasi e la terraferma puntando poi su Kadirga Burun. Tutte le barche a vela che avvistiamo procedono a motore, anche quando nel pomeriggio il vento gira da ovest e rinforza fino a 20 nodi. Un lungo bordo, una virata e un altro lungo bordo ci consentono di entrare direttamente in Kadirga  Koyu, una bella baia circondata da una fiorente macchia mediterranea in prossimità dell'omonimo capo. Diamo fondo portanto due cime a terra accanto a "Serenity 86", un caicco con a bordo quattro vecchi signori americani piuttosto maleducati. Che siano americani lo deduciamo dalla bandiera a stelle e strisce che sventola su una delle sartie del caicco. Le quattro cariatidi, tutte in piedi sul ponte a seguire attentamente la nostra manovra d'ormeggio, rimangono impassibili e del tutto indifferenti al cenno di saluto che gli facciamo al nostro arrivo e che Tania replica inutilmente per un altro paio di volte. Inoltre, di "Serenity" la barca ha solo il nome, in quanto il suo generatore acceso ci rompe le orecchie per la restante parte del pomeriggio. Per fortuna verso sera il caicco se ne va e nella baia restano poche altre barche. Fanno invece la loro apparizione dei fastidiosi piccoli insetti neri che mi punzecchiano per bene. Le loro punture benché microscopiche bruciano parecchio. Mentre ceniamo in pozzetto da fondo accanto a noi una barca a motore con a bordo un gruppo di allegre ragazzine portate qui a fare il bagno e che si divertono a tuffarsi da prua tra urla e risatine tipiche dell'adolescenza. Con il buio la barca se ne va. In cielo la luna piena illumina la baia e noi restiamo a conversare piacevolmente fino alle 23.
 
(Giornale di bordo)  

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