CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 12 maggio 2022

Uçagiz - Gokkaya Limani

 

Al momento di alare la catena questa risulta incrostata di un fango spesso e colloso che rischia di bloccare il salpa ancora. Mi ci vuole un bel po' per pulirla in modo un po' improvvisato avvalendomi del bugliolo che riempio ogni volta con acqua di mare. Per fortuna gli ultimi venti metri sono un po' più puliti e riusciamo a salpare verso le 9. Usciti dalla baia di Ucagiz sfiliamo davanti all'abitato di Cas con il sovrastante castello. Non riesco ad individuare il pontile dove anni fa avevamo ormeggiato con Nausicaa. La baia è intasata di barche turistiche e quindi decidiamo di proseguire. Passiamo davanti anche a Gamidiye Koyu, un'insenatura divenuta famosa per aver offerto nascondiglio nel febbraio del 1913 all'Hamidiye, una nave da guerra ottomana che da Beirut stava recandosi in Egeo durante la guerra balcanica. Il suo comandante, Huseyin Rauf, è stato riconosciuto eroe nazionale. Poche miglia più avanti entriamo in Gokkaya Limani dove troviamo qualche barca alla fonda. Anche questa baia è molto bella. Su una delle isolette che la circondano in passato era stata aperta una discoteca che poi è stata chiusa. Se ne vedono ancora il pontile e alcuni edifici ormai fatiscenti. Per potervi fare arrivare la corrente elettrica dalla terra ferma all'isolotto era stato fatto passare un cavo sostenuto da due tralicci. Riesco ad individuarlo con  il cannocchiale. A tale proposito, il portolano riporta notizie un po' confuse riguardo alla possibilità o meno di transitare con una barca a vela nel canale sottostante. L'altezza del cavo è difficilmente valutabile. Telefoniamo al Marina di Finike per confermare il nostro arrivo, poi  un altro paio di telefonate ad Ozgur e Farouk per ringraziarli e salutarli prima della nostra imminente partenza. La giornata trascorre tranquilla. Un paio di barche con dei turisti a bordo si fermano nella baia per consentirgli di fare il bagno. Ci buttiamo in acqua anche noi. E' ancora un po' fredda, ma dopo un po' ci si abitua. Verso sera, mentre siamo in pozzetto, vediamo una barca a vela delle dimensioni di Habibti passare sotto il citato cavo elettrico senza problemi. Bene! Ciò ci consentirà di accorciare un poco il tragitto domani mattina. Questa sarà l'ultima sera che trascorreremo in rada in questa "discesa" nel Mediterraneo orientale. Quando avevamo lasciato l'Italia qualche anno fa l'idea era di replicare il viaggio per mare fino a Beirut. Tuttavia, l'attuale situazione politica in Libano ci suggerisce di non andare fino a laggiù, anche se di qui mancherebbero soltanto 300 miglia. La nostra puntata in Medioriente si fermarà a Finike. Poco male. Da settembre navigheremo ancora, ma verso Occidente. Intanto un grazie ad Eolo, alla nostra amata Habibti e al meraviglioso tramonto che questa sera sembra esserci stato appositamente regalato per suggellare questo momento.

(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento