CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 11 maggio 2022

Karaloz - Uçagiz


Ci svegliamo alle 5.30 e anche se le miglia che vorremmo percorrere sono poche partiamo poco dopo l'alba. I colori del sole che sorge dal mare sono uno spettacolo. Nel pomeriggio il vento dovrebbe rinforzare e il miglior ridosso per oggi ci pare essere Ucagiz, una baia a cui si accede attraverso uno passaggio segnalato da due boe e che si trova all'interno del golfo di Kekova. Di qui, nel 2004 e nel 2005 eravamo partiti per raggiungere Cipro e poi proseguire per Beirut. In quel periodo c'erano un paio di pontili sgangherati di fronte a due trattorie. Oggi, le trattorie sono sempre quelle, ma i pontili sono stati completamente rifatti e allungati tanto che, dove una volta ci stavano a malapena tre o quattro barche ormeggiate all'inglese, ora vi è un'impressionante fila di caicchi, tutti ormeggiati l'uno accanto all'altro. Diamo fondo non lontani dall'abitato. Sono solo le 7 del mattino e abbiamo tutto il tempo per scendere a terra e fare una passeggiata prima che arrivi l'attesa sventagliata. L'abitato di Ucagiz non è molto cambiato. Hanno asfaltato la strada per raggiungerlo e restaurato qualche casa, ma nel complesso non ha perso le sue caratteristiche di tradizionale villaggio turco. Nei pressi del nuovo pontile facciamo la conoscenza di Ademi, un signore che parla un buon italiano e che ci dice che ormai di italiani da queste parte se ne vedono ben pochi. Contrariamente agli anni '90, quando nel mese di agosto pare ne venissero tantissimi. A suo avviso ciò dipende dalla cattiva immagine che ormai la Turchia ha assunto all'estero a causa della sua controversa classe dirigente. Un opinione che qui sono tanti a condividere. Ci sediamo a bere un té alla "Fish House Pensyon", un alberghetto in riva al mare restaurato da poco. Una vera chicca. Fatta un po' di spesa al supermercato ritorniamo su Habibti. Pranziamo con uova sode, pomodorini e una frittata di zucchine e cipolle. Verso mezzogiorno arriva il vento previsto, che aumenterà nel corso del pomeriggio. L'ancoraggio diventa un po' scomodo. Per questo ci spostiamo un po' più verso il fondo della baia. La profondità decresce man mano che avanziamo e alla fine decido di non inoltrarmi oltre dando fondo in 5 metri d'acqua. Solo il mattino successivo scopriremo che per raggiungere il fondo della baia occorre tenersi molto vicini alla sua costa meridionale, dove il fondale è leggermente più profondo. Anche oggi nel pomeriggio sulle montagne circostanti si accumulano delle nuvole che minacciano pioggia. Poi il vento gira a nord-est e queste si allontanano. In serata ritorna nuovamente la calma.
 
(Giornale di bordo)

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