CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 10 maggio 2022

Polemos Buku - Karaloz


Notte trtanquilla. L'offshore che ieri sera aveva ormeggiato ad uno dei pontili è partito presto. Abbiamo sentito il rumore sordo dei suoi potenti motori passarci accanto al minimo della velocità. Oggi ci trasferiremo a Karaloz, un fiordo sulla costa meridionale di Kekova Adasi. Usciamo dal golfo attraverso il passagio ad ovest. Ci segue a poca distanza un catamarano che inizialmente pensiamo essere diretto nella nostra stessa destinazione, ma che invece proseguirà verso Finike. Procediamo parallelamente alla costa lasciando una meda che segnala bassi fondali sulla sinistra. Meno di un'ora dopo entriamo nel fiordo. Nel suo braccio occidentale troviamo alla fonda con le cime a terra tre barche a vela. Noi diamo fondo nella piccola insenatura rivolta a nord-ovest, dove non c'è nessuno, in 8 metri d'acqua calandone 35 di catena e portando due cime a terra. Il luogo è un incanto. Facciamo un breve giro sul tender a remi scambiando due parole con una giovane signora a bordo di una delle tre barche in rada. Il marito sta pulendo la carena indossando una muta da sub. Ci verranno a salutare nel pomeriggio. Sono Renato e Connie, una coppia brasiliana che ha comprato la barca in Croazia e che vive a bordo. Hanno con loro un simpatico barboncino. Ricordo di averli visti lo scorso anno quando erano alla fonda accanto a noi davanti al castello di Bodrum. Si affacciano nel fiordo una barca a vela con bandiera tedesca e il gommone della Gendarmeria. Entrambi fanno un rapido giro e se ne vanno. Oggi soffia un leggero vento da nord-ovest. Teoricamente nel punto in cui siamo ormeggiati dovremmo essere perfettamente ridossati, ma il vento fa uno strano giro e lo prendiamo leggermente al traverso. Mentre stiamo pranzando arriva un'altra barca a vela che, dopo mezz'ora di goffi tentativi per dare fondo portando due cime a terra, non riuscendoci se ne va. Un analogo spettacolo verrà offerto in serata da un charter di russi che impiegano più di un'ora per effettuare l'ormeggio. Al calar del sole alle nostre spalle sentiamo un inquietande ronzio di api ( sono vespe?) che, fortunatamente, si zittisce con il scendere del buio.
 
(Giornale di bordo)

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