CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 15 settembre 2022

Bozuk Koyu - Khalki


 
Continua ad esserci bel tempo ed in più, rispetto agli ultimi quindici giorni, è arrivato anche il vento. Usciti dalla baia di Bozuk Koyu, come impone la tradizione gettiamo in mare un pezzetto di pane destinato idealmente al pescatore che la leggenda vuole abbia perso la vita in un naufragio in questo luogo. Contemporaneamente a noi escono un altro paio di barche a vela anch'esse dirette verso capo Karaburun. Apriamo le vele e di bolina stretta raggiungiamo il capo, dove il vento fa sempre giri strani. Inizialmente il programma prevedeva di raggiungere la baia di Pedi a Symi, ma poiché le previsioni annunciano due giorni di mare calmo e vento favorevole decidiamo di puntare a sud-ovest in direzione di Khalki, una piccola isola a sud di Rodi. Superato il capo il vento cala leggermente e montiamo il code 0. Nel corso della mattinata il vento gira ad ovest e per evitare di scadere troppo siamo costretti ad accendere il motore per un'oretta. Nel pomeriggio il vento rinforza nuovamente fino a 15 nodi e di bolina stretta, cercando di far correre il più possibile la barca, riprendiamo l'andatura a vela. Prima di raggiungere Khalki lasciamo alla nostra dritta l'isolotto di Ay Theodoro. Qui il vento rinforza a 20 nodi e, sempre a vela, zigozaghiamo tra le secche e gli isolotti rocciosi che separano Khalki da Nisos Alimia. Dopo una bella navigazione di una trentina di miglia raggiungiamo la nostra meta. Prima di entrare nella baia davanti all'abitato andiamo a dare un'occhiata alla limitrofa baia di Polemos, sulla costa meridionale dell'isola. Oggi vi entra un po' d'onda e quindi evitiamo di fermarci. Raggiunta Khalki restiamo per un po' indecisi se dare fondo portando due cime a terra nella parte nord-est della baia, dove i fondali ovunque molto profondi decrescono un po', oppure ormeggiare al pontile davanti al paese. Alla fine optiamo per il pontile. Diamo fondo dando una quarantina di metri di catena e ormeggiando accanto ad un charter con dei tedeschi a bordo. Poco dopo alla nostra dritta si accosta uno Jeanneu 40 battente bandiera elvetica. Purtroppo c'è un po' di risacca e per evitare di sfregare le murate contro le altre barche aggiungo i due parabordi tondi grandi che solitamente tengo a poppa. Dalla parte opposta del pontile è ormeggiata "Marie Louise", uno yacht a motore con bandiera italiana dal design un po' datato, ma tenuto in modo impeccabile. Facciamo la conoscenza di Mario, il suo armatore, un ingegniere in pensione e Carlo, l'ospite che ha a bordo. Poichè hanno l'aria di conoscere bene il luogo, chiediamo loro di consigliarci una buona taverna tra le numerose che si trovano sulla piazza del paese. Ma prima di andare a cena facciamo una nuotata nell'acqua limpida della baia e successivamente due passi in paese. L'impatto è molto positivo. Intanto perchè ci sono molti meno turisti rispetto alla limitrofa Symi. Inoltre, proprio come quest'ultima, la maggior parte delle case sono restaurate con gusto. Dal piazzale antistante la chiesa scattiamo qualche fotografia poi, verso le 18.30, ci sediamo ad uno dei tavoli di "Valantis", la taverna che ci era stata consigliata. Ordiniamo un'insalata rocca e parmigiano, dei funghi all'aglio, dei minuscoli gamberetti di Symi e polipo al vino rosso. Tutto squisito ed economico. Mentre siamo al ristorante telefono all'amico Riccardo che, vivendo a Rodi, conosce quest'area come le sue tasche. Mi da alcune dritte su dove ormeggiare a Nisos Alimia che intendiamo raggiungere domani. Dopo cena facciamo una passeggiata lungo la stradina che conduce alla baia di Polemos e poi in direzione dei tre mulini a vento che si trovano sulla collina retrostante l'abitato. Camminiamo alla luce della luna. Alcune capre pascolano liberamente nei campi circostanti. Tornati in barca constatiamo con piacere che la risicca del pomeriggio si è calmata e così, dopo una lunga giornata, ce ne andiamo a letto.
 
(Giornale di bordo)    

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