CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 28 settembre 2022

Mersincik - Kos

 
Nella notte si è ballato un poco. Nell'insenatura si è instaurata un'onda fastidiosa onda da nord-est. Imprevista, in quanto le previsioni davano vento da sud-est. Verso le 3 di notte sento i marinai dello yacht a motore accanto a noi parlare in coperta. Inizialmente penso che lo yacht se ne stia andando in quanto si balla parecchio, ma poi capisco che stanno semplicemente spostando lungo la murata sottovento il grande gommone utilizzato come tender. Sempre a causa del dondolio durante la notte mi sveglio ancora un paio di volte. Alle prime luci dell'alba anche i nostri vicini sono già in piedi. Ci dicono che vorrebbero spostarsi sul fondo della baia mettendo due cime a terra con la prua in direzione del moto ondoso. Noi dobbiamo partire presto in quanto in mattinata abbiamo appuntamento con Andi a Kos per cercare di risolvere il problema dell'autoclave. I marinai dello yacht ci aiutano a recuperare le nostre cime a terra. Capisco che prima ce ne andiamo meglio riusciranno a fare la loro manovra d'ormeggio. Fuori della baia non c'è vento e decidiamo di non aprire le vele, ma una volta entrati nel canale che separa la costa turca dall'isola di Kos il vento aumenta fino a 20 nodi. Procedendo al traverso con il mare piuttosto formato l'andatura è decisamente disagevole. La barca con le vele chiuse è molto instabile. Aprendo il genoa le cose migliorano un poco. Una volta superato il capo ad est di Kos cominciamo a prendere le onde al gran lasco e l'andatura diventa più confortevole. Ormeggiamo con l'aiuto del personale del Marina che qui è sempre molto accogliente e professionale. Telefono ad Andi che non risponde. Così andiamo direttamente nel suo negozio che si trova all'interno del Marina. C'è la moglie che lo chiama dal suo telefono e me lo passa. Andi mi dice che passerà fra un'oretta, trascorsa la quale si presenta accompagnato da un suo collaboratore di origine albanese. Quest'ultimo si chiama Gentile. Un nome alquanto strano tanto che gli chiedo quale ne sia l'origine. Mi dice che suo padre era un gran tifoso della Juventus e che il suo begnamino era Claudio Gentile, un difensore che fece anche parte della nazionale. E così quando in famiglia nacque un figlio maschio gli affibbiò per nome il cognome del suo idolo. Gentile ha l'aria molto competente. Mi racconta che fa la manutenzione dei charter di base nel Marina. La sua diagnosi è che l'autoclave si sta rompendo. Quando gli dico che è montata da dieci anni mi guarda stralunato. Sui charter, mi dice, sono obbligati a sostituirla al massimo ogni due. Montiamo quella che ho a bordo di riserva ed il rumore torna ad essere quello corretto. Tuttavia, constatiamo che quando si aprono due rubinetti dell'acqua contemporaneamente la pressione diminuisce. Probabilmente si è rotta anche la membrana del vaso d'espansione in inox che Guido mi aveva già sostituito sei anni fa. Purtroppo di quest'ultimo non ho il ricambio e Gentile mi dice che lo dovrebbe ordinare a Rodi. Ciò significa che dovremmo attenderlo almeno fino a lunedì prossimo. Inoltre, vengo a sapere che in Grecia questo pezzo costa un'enormità, quasi 400 euro. Poichè utilizzando un solo rubinetto alla volta il sistema idraulico funziona ugualmente, decido che comprerò il vaso d'espansione in Italia sostituendolo all'inizio della prossima stagione. Grazie all'aiuto dell'amico Alessandro, che sento al telefono, ne ordino due da Osculati: uno per sostituire quello attuale e un secondo da tenere a bordo di riserva. Prezzo complessivo con tanto di spedizione a casa: 80 euro ciascuno. Cambiata l'autoclave ce ne andiamo a fare un giro per Kos. Sono le tre del pomeriggio e abbiamo appetito. Raggiungiamo a piedi la taverna un po' decentrata nella quale avevamo pranzato lo scorso aprile. Ai tavoli molti degli avventori sono turchi e così scopriamo che anche il suo proprietario, un omone dalla faccia gioviale che credevamo greco, è di orgine turca anche lui. Dopo pranzo facciamo due passi nell'area pedonale che si trova nel centro dell'abitato, una zona che non conoscevamo e che, benché molto turistica, è molto ben curata. I negozi di vario genere si alternano ai bar e ai ristoranti con i tavoli all'aperto. Nonostante si sia a fine settembre ci sono ancora tanti turisti. Fortuitamente facciamo la conoscenza di Kosta, il proprietario di un negozio di ceramica artigianale da cui compriamo un gallo da aggiungere alla collezione di mia madre. E' un signore sulla settantina, ex comandante della marina mercantile. Non ricordo bene come, ma il discorso cade su Panormitis, la località di Symi dove si trovano la chiesa dedicata all'Arcangelo Michele e il limitrofo monastero. Nel sentire che su Habibti conserviamo un'immagine dell'Arcangelo, a cui teniamo molto, che avevamo preso durante la nostra sosta a Panormitis, inaspettatamente Kosta si commuove. Ci racconta che da bambino era nato con una strana malformazione alla testa che lo rendeva oggetto di scherno da parte dei suoi coetanei. All'età di dieci anni sua madre decise di portarlo in pellegrinaggio a Panormitis chiedendo all'Arcangelo Michele una grazia. Incredibile a dirsi, ma sei mesi più tardi, senza che i medici sapessero trovare una spiegazione scientifica, quella malformazione era scomparsa. Nel raccontarci questa storia Kosta trattiene a stento le lacrime. Poi, per reagire, cambia discorso e ci dice che lui e la sua famiglia amano tantissimo l'Italia. A novembre hanno già prenotato un viaggio in Toscana per scoprire i vini di quella regione. Gli diamo qualche indicazione di cui prende nota. Rimaniamo intesi che la prossima primavera, quando dovremo ripassare per Kos, ci racconterà come è andata. Ormai è quasi sera e ce ne torniamo in barca. Il vento della mattina si è calmato e decidiamo che l'indomani ci dedicheremo alla scoperta dell'isola.
 
(Giornale di bordo)   

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