CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 4 aprile 2024

Olympic Marina - Dokhos


Oggi ci attendono le prime 40 miglia. Ci svegliamo presto e terminiamo di sistemare la barca. Faccio un salto nell’ufficio del Marina in quanto ieri sera mi hanno inviato una mail nella quale mi dicono che restano da pagare gli anodi che sono stati sostituiti e che non erano stati contabilizzati nella fattura pagata al nostro arrivo. Ne approfitto per fare stampare la nuova polizza dell’assicurazione. Alle 10 lasciamo l’ormeggio. La gru che ieri dragava l’ingresso del Marina e che ne ostruiva il passaggio oggi non è in funzione. Usciti dal porto mettiamo a riva le vele. Prima faccio una prova avvolgendo e riavvolgendo il genoa, poi mi ci vuole un po’ di tempo per sistemare a dovere le borose che non erano state legate propriamente. Per effettuare il tutto mi ci vuole una mezzoretta, trascorsa la quale possiamo finalmente metterci in rotta. Sono le 11. Il vento soffia da NW sui 15 nodi. Facciamo una bella navigazione. Un’altra vela poco lontano da noi si dirige verso Poros, mentre Habibti punta leggermente più a sud in direzione del canale che separa la terra ferma dall’isola di Hydra. Ad un certo punto mi accorgo che il punto di mura del fiocco si è staccato. Penso subito che chi ha montato le vele non ha chiuso bene il moschettone ma, andando a vedere, mi rendo conto che invece si è aperta la copiglia che teneva il perno del moschettone stesso. Guardo nelle prossimità e per mia fortuna ritrovo sia il perno che la sua molla e anche ciò che resta della coppiglia. Fisso temporaneamente il punto di mura con degli stroppini che tengo sempre a portata. Rimetterò in funzione il moschettone una volta arrivati a destinazione aggiungendo due linguette autobloccanti in plastica che fungono da sicurezza per evitare che l’inconveniente si ripeta. Entriamo nella baia settentrionale di Dokhos poco prima del tramonto dando fondo nella piccola insenatura che si trova a nord-est e che già conosciamo per esserci stati qualche anno fa. Non c’è anima viva. Per cena preparo una pasta al pesto con pomodorini e gamberetti che mangiamo sottocoperta. L’aria è fresca e dopo che il sole è tramontato arriva anche l’umidità. Ciò non mi impedisce di lavare i piatti direttamente in mare per risparmiare la riserva di acqua dolce di bordo. Ancora non sappiamo quali saranno le prossime tappe del viaggio e quando sarà la prossima volta che saremo in un porto. L’obiettivo è di sfruttare al massimo le finestre di bel tempo per fare più miglia possibili, fermandoci al riparo per tutto il tempo necessario in caso di cattivo tempo.

(Giornale di bordo)

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