Sempre a Porto Palma. In mattinata siamo scesi sul pontile a fare un po’ di bucato. Nella baia ha dato fondo vicino a noi una barca a vela con a bordo una coppia di francesi. Mentre scendevano a terra ci hanno salutato. Per pranzo preparo due valdostane che accompagniamo con l’ultima bottiglia di vino bianco greco comprata a Kos. C’è l’aveva consigliata Kostas, il simpatico proprietario del negozio di alimentari del porto. L’unico negozio incontrato in un porto a mia memoria, che avesse dei prezzi più bassi rispetto ai supermercati che si trovavano in città. Dopo pranzo scendo nuovamente a terra, questa volta da solo, e raggiungo a piedi Stagnali per buttare il sacchetto dell’immondizia. Sulla strada del ritorno incontro un ciclista e una famigliola che sta facendo una passeggiata. Nel frattempo nella baia è arrivato un enorme catamarano di 60 piedi. Una specie di condominio. Come la maggior parte degli equipaggi che si trovano a bordo di questo genere di barche, appena dato fondo all’ancora mettono la musica sparata a palla. Poiché sto rientrando con il tender mi avvicino. A bordo ci sono solo uomini, dalla lingua probabilmente russi. Dopo averli salutati gli chiedo gentilmente di evitare di tenere la musica a così alto volume. Gli faccio notare che il posto è molto tranquillo e che è un peccato turbarne il silenzio, soprattutto ora che di barche in giro ve ne sono davvero poche. Mi aspetto che mi mandino a quel paese, invece dopo un po’ abbassano il volume della musica. Sarò un rompiscatole, ma la calma è ristabilita. Dal pozzetto di Habibti, guardando la base del CVC deserta mi tornano in mente tanti ricordi. Tante delle persone incontrate quando molti anni fa la frequentavano con assiduità. Tra le persone alle quali sono rimasto più legato vi è Guido Conaghi, uno dei fondatori del centro, che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. È mancato alcuni anni fa, ma il suo ricordo resta indelebile. Mi assale un po’ di malinconia e decido di scrivere un post su “velisti in Facebook” in suo ricordo. Magari qualche altro suo allievo lo leggerà e forse gli farà piacere questo piccolo omaggio alla memoria. Non mi ero sbagliato. A leggere le mie poche ma sentite righe vi è anche la figlia di Guido, Monica, che mi risponde in privato. Un bel incontro, anche se per ora solo sul web e che è stato un ulteriore bel regalo che mi ha fatto, da dove si trova ora, il suo caro papà.
(Giornale di bordo)

Nessun commento:
Posta un commento