CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 30 settembre 2022

Kos - Pserimos


 
Con il vento che continua a soffiare da est, oggi la destinazione perfetta per una bella navigazione a vela è raggiungere l'isola di Pserimos, una decina di miglia ad ovest di Kos. Prima di lasciare il Marina in un negozio di nautica trovo il prodotto per pulire il teak che ormai uso da anni con soddisfazione e che non sempre è facile reperire. Ne approfitto anche per comprare una pompa per il wc Jebasco da tenere di riserva. E' bene non dimenticare che tra le cose che più si utilizzano in barca, e quindi rischiano di rompersi prima a bordo, vi è prorio il gabinetto. Appena usciti dal  Marina apriamo le vele. Lasciamo a sinistra la zona di bassi fondali appena a nord dell'ingresso di Mandraki e facciamo un lungo bordo al gran lasco che ci porta quasi all'altezza della punta settentrionale di Pserimos. I 20 nodi di vento fanno correre Habibti veloce sull'acqua. Cambiato bordo ridiscendiamo puntanto su Ak. Roussa, il capo meridionale dell'isola sul quale si trovano un faro e alcune caserme di un distaccamento militare greco. Un ultimo bordo procedendo quasi a fil di ruota ed eccoci arrivati a destinazione. Nella baia di fronte all'abitato di Pserimos c'è qualche barca alla fonda. Troviamo un posto anche noi in 4 metri d'acqua. Montato il copriranda scendiamo a terra. Il bar-taverna con i tavoli sulla spiaggia nel quale ci eravamo fermati l'ultima volta è chiuso. L'anziana signora che lo gestiva ha deciso di interrompere l'attività che non è stata rilevata dai giovani della famiglia. Così ci sediamo da "Anna", l'unico bar aperto anch'esso sulla spiaggia. Il proprietario si chiama Nicola e per tanti anni ha vissuto a Darwin in Australia. Cinque anni fa, con la moglie hanno deciso di far ritorno nell'isola di origine dei genitori dove hanno aperto questo bar, che affitta anche alcune camere poste al primo piano. Nicola è un tipo simpatico ed estroverso, amante della musica degli anni '70. Ordiniamo una caraffa di vino bianco fresco che ci viene servito con del pane e delle olive. Verso le due del pomeriggio arrivano in massa numerosi caicchi carichi di turisti. Nel giro di dieci minuti, la spiaggia e il bar che erano deserti si riempiono di gente. Trascorriamo il pomeriggio a guardare questo andirivieni. Nicola, che corre come un indemoniato da un tavolo all'altro prendendo gli ordini e portando le consumazioni, ci dirà che tutti i caicchi sono di base a Kos: alcuni si fermano qui il mattino, a partire dalle 11, per poi proseguire nel pomeriggio per Kalimnos e rientrare la sera a Kos, altri la mattina vanno diretti a Kalimnos e si fermano qui il pomeriggio per rientrare alla base prima che venga notte. In effetti alle 17.30 l'isola ritorna ad essere deserta. Facciamo anche la conoscenza di due ragazzi italiani dall'aria simpatica e un po' alternativa. Alloggiano in una delle camere della taverna trascorrendo qui alcuni giorni di vacanza. Tra gli avventori del bar c'è anche un anziano signore dall'aria rugosa e mingherlina. Nicola ci dice che ha settantacinque anni e che trascorre qui tutta la giornata bevendo almeno 25 birre e fumando cinque pacchetti di sigarette al giorno. Quando ci avviamo verso il tender per rientrare in barca lo salutiamo e ci risponde con un ampio sorriso e un gesto della mano. Un tipo un po' strambo, ma gioviale. Ceniamo in barca. Habibti è rimasta tutta sola nella baia.

(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento