CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 16 novembre 2024

Golfo di Lacona (Isola d’Elba) - Punta Ala


Notte calmissima. Il mare sembrava un lago e la luna piena rischiarava il golfo a giorno. Si è dormito benissimo, fino alle 7. Prima che il sole sorgesse Tania, nonostante il freddo, come al solito ha voluto prendere il suo caffè seduta in pozzetto. Certe manie masochiste non le ho mai capite. È rientrata verso le 7.30, tipo ghiacciolo, ma da parte mia avevo già acceso il riscaldamento. Dopo la colazione ci siamo preparati alla partenza. Il golfo alle prime luci è un sogno e partire un po’ ci dispiace. Tuttavia la settimana prossima abbiamo molte cose da fare. La navigazione è perfetta. Tutta a vela, se si fa eccezione per un piccolo tratto in prossimità di Capo Calamita. Ma qui, si sa, il vento fa sempre strani giri ed è inutile perdere tempo. Prima al gran lasco e poi di bolina si è raggiunta Punta Ala verso le 14. Si sono incontrati i vicini di barca. Quelli che ancora non conoscevamo. Buongiorno e buonasera, questo è tutto. Poi scopriamo che era il loro ultimo passaggio in barca in quanto l’hanno venduta ad una famiglia di Padova che arriva in serata e molto carinamente si presenta. La barca necessita, almeno all’esterno, di un po’ di manutenzione, ma il loro comprensibile entusiasmo si percepisce chiaramente. Mentre, nel pomeriggio, bevevamo una birra in pozzetto approfondiamo la conoscenza di Lelio. Un signore di 81 anni che ha la sua barca di ferro-cemento auto costruita cinquanta anni fa ormeggiata poco lontano da noi. Ci invita a bordo. La barca è spartana ma confortevole. Ci offre un amaro “Kambusa” che per sua stessa ammissione sa di sciroppo, ma lui è veramente simpatico. Vive a Firenze a tiene la barca a Punta Ala solo durante la stagione invernale. In estate, invece, si trasferisce a Marina di Pisa, dove l’ambiente è più a dimensione d’uomo, ci dice. Restiamo a chiacchierare con lui per un’oretta. Poi, prima che il sole tramonti, una volta lavata la coperta andiamo a fare una doccia. In serata siamo a cena a Castiglione della Pescaia da Sandro e Flavia che, come al solito, sono super ospitali. Domattina si pulirà Habibti sottocoperta e farò il pieno d’acqua. Poi andremo a Roma.

(Giornale di bordo)

venerdì 15 novembre 2024

Golfo di Lacona (Isola d’Elba)


Nella notte il vento ha soffiato un poco. Il che non ci ha comunque impedito di riposare bene. Mi sono solo alzato un paio di volte per controllare che tutto fosse a posto. Stamattina ci ha accolto una bella giornata di sole, anche se il grecale è sempre sui 15 nodi e la temperatura piuttosto fresca. Tra la scelta di spostarci nuovamente a Porto Azzurro e restare qui, abbiamo optato per restare qui. Quando il sole ha cominciato a riscaldare un po’ di più l’aria ci siamo seduti in pozzetto dove abbiamo pranzato con diversi tipi di formaggio. Nella chiesuola della bussola si è formata come una nube di umidità, che si è diradata parzialmente con l’aumentare della temperatura esterna. Ho chiamato il cantiere dell’Hallberg Rassy per informarmi sul costo e sulle dimensioni di una bussola nuova. Stiamo a vedere come evolve la situazione. Al tramonto, come al solito, siamo scesi sottocoperta. Si è scritto e letto un poco. Poi un po’ di Tv e infine a letto. Domani si rientra a Punta Ala.

(Giornale di bordo)

giovedì 14 novembre 2024

Porto Azzurro - Golfo di Lacona (Isola d’Elba)


Sveglia verso le 7.30. In porto c’è un po’ di risacca. I nostri dirimpettai della scuola velica sono già svegli e si aggirano sul pontile ancora bagnato dall’umidità della notte. Alle 9 usciamo anche noi ed andiamo a comprare il pane. Rientrati in barca, con calma ci prepariamo a salpare. Tania scambia due parole con Stephanie, la moglie dell’armatore della barca battente bandiera tedesca non lontano da noi. Ci dice che sono diretti a Roma dove lasceranno la barca per un paio di mesi. Stanno cercando di vivere per la metà dell’anno a bordo per decidere se poi trasferirvisi definitivamente. La barca è un bello sloop in acciaio costruito in Olanda. Stephanie ci dice che la barca ha vent’anni e che dopo averla comprata hanno fatto un importante refitting. A bordo c’è anche una stufa. Dopo questi brevi convenevoli salpiamo. Soffia un nord-est sui 15 nodi. Percorriamo il tratto di mare fino a Capo Calamita al gran lasco. Mi tengo un po’ lontano dal capo in quanto nelle sue prossimità ci sono sempre strani giri di vento. Fino al golfo di Lacona proseguiamo invece al traverso con una bella navigazione a vela. Siamo l’unica barca in giro. Diamo fondo in 6 metri d’acqua con 50 di catena. Nella notte il vento dovrebbe aumentare e voglio dormire tranquillo. Il fondo di sabbia è buon tenitore. Pranziamo in pozzetto: frittata con gli zucchini. Il sole è caldo e si sta che è una meraviglia. Subito dopo il tramonto, alle 16.30, tutto cambia rapidamente. Fa subito freddo e noi ci rintaniamo sottocoperta. Facciamo un pisolino fino all’ora del Tg e poi ci guardiamo “La Stangata”, un vecchio film con Paul Newman e Robert Redford. Quando ci mettiamo a letto un cielo c’è una luna piena che illumina tutta la cabina. Il vento soffia sui 15 nodi e si dorme che è una meraviglia.

(Giornale di bordo)

mercoledì 13 novembre 2024

Punta Ala - Porto Azzurro

 

Notte calma in porto. Abbiamo dormito alla grande fino alle 8. Poi si è preparata con calma la barca per salpare e alle 10 eravamo in mare. Le previsioni indicavano grecale e quindi l’dea originaria era quella di ridossarci per la notte in una delle baie a sud dell’isola d’Elba. Lacona è sempre la mia preferita. Usciti in mare si è trovato inizialmente il previsto nord-est sui 10 nodi. Abbiamo puntato sull’Elba, ma dopo poco il vento è cominciato a girare, poi si è stabilizzato da ovest sui 4 nodi. Non ci è rimasto che accendere il motore. Avvicinandoci all’Elba anche l’onda si è messa a fare le bizze con un mare incrociato da nord-est e sud-est. A questo punto abbiamo cambiato il programma originario e abbiamo messo la prua su Porto Azzurro. Trascorrere la notte in quel porticciolo mi è sembrato più saggio se si vuole dormire in santa pace. Arrivati a Porto Azzurro verso le 13. Nè al telefono nè alla radio risponde qualcuno. Ormeggiamo al pontile 1 verso l’interno con l’aiuto di alcuni ragazzi che fanno parte di una scuola di vela. Arrivano da Roma e sono tutti entusiasti. Alle 14 arriva anche l’ormeggiatore che ci dice che tra le 13 e le 14 è in pausa pranzo. L’ufficio del porto, invece, in questa stagione è aperto solo dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. Buono a sapersi. Pranziamo in pozzetto al sole: orata con patate e pomodorini, insalata e un paio di crostini con la caponata. L’ouzo greco ha accompagnato il tutto. Pagati i 20 euro per la sosta notturna. Verso sera abbiamo fatto un salto da “Alido” a prendere un po’ di cecina, una golosità. Il porto è semi deserto, solo qualche barca stanziale e due barche a vela oltre a noi: i ragazzi della scuola vela di Roma e una barca di tedeschi. Che dire: una favola!

(Giornale di bordo)

martedì 12 novembre 2024

Gavorrano


Al risveglio ormai non si può più fare a meno di accendere il riscaldamento, anche se solo per il breve tempo per intiepidire l’ambiente sottocoperta. Abbiamo fatto colazione con ricotta e miele e poi abbiamo aspettato il marito di Rita che è arrivato accompagnato da un aiutante verso le 9.30. Si sono sigillate le guarnizioni esterne un po’ consumate dei passa uomo e si sono sostituiti i due pistoncini in che tengono alzata la paratia  in legno, con incorporati i gradini per accedere in quadrato, che dà accesso al vano motore. Oggi è previsto un forte grecale e per questo si è preferito rinviare a domani la partenza per l’isola d’Elba, dove vorremmo trascorrere alcuni giorni. Avendo ancora gran parte della giornata a disposizione abbiamo deciso di andare a visitare il vicino borgo di Gavorrano. Qui, da vero imbecille, sono riuscito a dare innavertitamente una craniata contro un muro passando sotto ad un piccolo arco che dava accesso alle vecchie mura di cinta del paese. Il risultato è che ora mi ritrovo un po’ ammaccato e con un bel cerotto in testa. Rientrati in barca, mentre Tania terminava di tradurre in inglese la mia relazione, da parte mia ho cucinato dei calamari al vino rosso, un piatto che entrambi amiamo molto. Si è finito di lavorare alle 22 e a quell’ora si è cenato. Un digestivo e poi siamo andati a letto.

(Giornale di bordo)

lunedì 11 novembre 2024

Punta Ala


Nel corso della notte è arrivato l’atteso grecale. Bene abbiamo fatto a rientrare nel Marina ieri pomeriggio. Nonostante il vento abbiamo dormito benissimo. Al risveglio faceva un po’ freschetto ed abbiamo acceso il webasto il tempo sufficiente per creare un po’ di tepore prima dell’arrivo del sole. Sole che oggi ha riscaldato nuovamente la temperatura esterna sempre primaverile. Secondo le previsioni da domani le temperature dovrebbero abbassarsi un poco. Rita e suo marito verranno domattina a cambiare le guarnizioni dei passa uomo. E così c’è la siamo presa con calma: Tania a tradurre in inglese la mia relazione, io a scrivere un po’. Ne ho anche approfittato per sciacquare la coperta di Habibti. Alle 16 si è fatto un salto a Follonica, prima da Ranieri a comprare la ricotta, due burrate e della scamorza affumicata e poi alla Coop. Inusualmente eravamo un po’ scarsi di vini bianchi e quindi si è provveduto a sanare questa “improvvida” situazione. Rientrati a Punta Ala era già buio e con il buio la temperatura è scesa bruscamente. Preparato una buona cenetta e poi guardato l’ultima serie di “L’amica geniale”, di cui avevo già letto l’intera trilogia.

(Giornale di bordo)

domenica 10 novembre 2024

Punta Ala


Nella notte si è dondolato un pochino nonostante la quasi totale assenza di vento. D’altra parte l’ancoraggio per quanto ridossato dai venti da est-nord-est è comunque piuttosto aperto. Ci siamo svegliati con la prima luce del giorno e Tania, nonostante il pozzetto fosse ancora bagnato a causa dell’umidità della notte, non ha comunque resistito a prendere il suo caffè mattutino seduta all’esterno. Da parte mia, invece, prima di riuscire a tirarmi fuori dal caldo del piumone si è dovuto attendere che il sole riscaldasse un poco l’aria. In mattinata si sono viste da lontano le barche che partecipano al campionato invernale. Con una giornata senza vento come oggi per gli equipaggi non deve essere stato il massimo. Dal canto nostro c’è la siamo goduta seduti al sole. Ne ho anche approfittato per rabboccare un po’ di olio al motore di Habibti. Verso le 13 hanno dato fondo accanto a noi altre tre barche a vela. Per il pranzo domenicale, oltre alla immancabile insalata imposta da Tania, si sono cucinati due cordon bleu e delle patate al forno con aglio e rosmarino. Speriamo che cipolla e aglio non facciano effetto solo sui vampiri ma anche sulle zanzare che al tramonto continuano ad esserci nel Marina. In serata, guardando un po’ di Tv, abbiamo aperto un vasetto di uova di lombo e terminato il pecorino di Manciano con una bottiglia di Gewurtztraminer. Non sappiamo ancora quali saranno i programmi per i prossimi giorni. Domani senz’altro ci fermeremo ancora qui, poi si vedrà.

(Giornale di bordo)

sabato 9 novembre 2024

Punta Ala

 


Siamo arrivati a Punta Ala nel pomeriggio. Il cielo è grigio, ma fino a martedì non dovrebbe piovere. O almeno, non sono previste grandi piogge. Siamo usciti subito dal Marina e abbiamo dato fondo davanti alla lunga spiaggia di fronte allo Scoglietto. L’unica barca alla fonda se ne è andata proprio mentre stavamo arrivando. Si sta d’incanto. Verso le 16 abbiamo fatto pranzo/cena bevendo un Ciliegiolo della Cooperativa di Scansano che abbiamo comprato per strada arrivando da Montemerano. L’aria è freschetta ma profuma di iodio. Chissà che questo fastidioso raffreddore mi passi. Per cena si è preparata una zuppe di cipolle e dei friatelli con aglio e peperoncino, la cui preparazione è risultata un po' laboriosa essendo stata la prima volta che li preparavo. Dopo cena si è guardato "Ballando con le stelle". Ed è vedendo trasmissioni come questa che ti chiedi in che razza di mondo viviamo.

(Giornale di bordo)

domenica 3 novembre 2024

Porto Azzurro - Punta Ala


Tania si è svegliata alle 6, che ancora era buio. Io un’oretta più tardi, il tempo di fare una rapida colazione, preparare la barca e partire. Si presenta un’altra giornata spettacolare anche se il vento continua ad essere assente. Lasciamo Porto Azzurro verso le 8.30. Di tutte le barche ormeggiate in banchina solo un paio di equipaggi sono in pozzetto. Usciti dal porto metto rotta 75 gradi e il pilota automatico. Non vale nemmeno la pena alzare la randa. La traversata è gradevole. Di tanto in tanto evito qualche piccolo tronco che galleggia. Incrociamo anche uno pneumatico con tanto di cerchione e qualche zucca, probabile residuo di qualche festa di Halloween. Ormeggiamo a Punta Ala alle 11.30. Un po’ di pulizie a bordo e alle 13.30 partiamo per Roma. Ho promesso alle figlie che stasera si cena al ristorante giapponese.

(Giornale di bordo)

sabato 2 novembre 2024

Porto Azzurro


Ci siamo svegliati presto. Il cielo, un po’ coperto, in giornata si è aperto in una bella giornata di sole. Siamo stati i primi ad accedere ai bagni del porto che, logisticamente, non sono proprio vicinissimi ai pontili. Fatta una doccia un po’ acrobatica, ma almeno l’acque era bella calda. Fatto un salto al forno e poi alle 10 siamo andati a messa. L’omelia del prete ci è parsa un po’ anacronistica, ma tant’è. Oggi è il giorno dei morti e il nostro pensiero è andato alle tante persone che amiamo e non ci sono più. Usciti dalla chiesa abbiamo fatto un salto da “Armando”, un negozio di vini e superalcolici come ne ho visti pochi. Sacro e profano, ma la vita è bella così. Ci siamo accontentati di compare un whisky giapponese e un rum delle Filippine che ci hanno detto essere molto buono. Poi con Sandro e Flavia abbiamo fatto una camminata di 4 ore lungo il sentiero che porta a Cala Barbarossa, Cala Reale fino al lago Terranera. In serata Sandro e Flavia sono venuti a cena da noi. Serata gradevolissima con gli stuzzichini preparati amorevolmente da Tania.

(Giornale di bordo)

venerdì 1 novembre 2024

Cala Viticcio (Isola d’Elba) - Porto Azzurro


Notte con calma piatta. Dormito benissimo. Per la prima volta questa mattina abbiamo acceso il webasto per riscaldare un poco l’aria sottocoperta. Fuori è era molto umido. Poi è uscito il sole e la temperatura è diventata nuovamente primaverile. Abbiamo lasciato Cala Viticcio verso le 9.30. Usciti dal ridosso fino a Capo della Vita abbiamo trovato fino a 13 nodi di vento. Purtroppo soffiava esattamente sul nostro naso e quindi si è avanzati a motore. Non ci siamo fermati ad Ortano, una piccola baia poco a sud di Rio Marina dove dovevamo trovarci con Sandro e Flavia. Nella baia c’erano già diverse barche e in più vi era anche una leggera onda. Abbiamo preferito proseguire fino a Porto Azzurro dove siamo arrivati verso le 14.30. Ci siamo ormeggiati al pontile 1 verso l’interno. Fatto una breve passeggiata in paese e poi ci siamo seduti su una panchina al sole attendendo l’arrivo dei nostri amici. La sosta in porto a novembre è di 20 euro con elettricità e acqua. Siamo ben lontani dalle tariffe estive che mi dicono essere di 130 euro a notte. Essendo il ponte dei Santi in giro ci sono diverse barche e in serata il porto si è riempito. Anche in rada le barche non erano poche. Con Sandro e Flavia prima siamo andati a bere un aperitivo e poi a cena da “Alido”, dove abbiamo preso la cecina, davvero squisita, e una pizza. Poi si è fatta una passeggiata. L’aria è decisamente umida e rientrati su Habibti abbiamo acceso per un po’ il riscaldamento.

(Giornale di bordo)

giovedì 31 ottobre 2024

Punta Ala - Cala Viticcio (Isola d’Elba)


La notte è stata molto umida tanto che al risveglio la coperta di Habibti era zuppa d’acqua. Si presenta un’altra giornata spettacolare, anche se con poco vento per noi che vogliamo andare all’isola d’Elba. Lasciamo il Marina verso le 10 dopo aver sistemato la barca. Il mare è calmo e in giro c’è qualche barca. Il prossimo fine settimana a Capraia c’è l’annuale sagra del totano e ci dicono che in porto è tutto prenotato. Percorriamo la ventina di miglia per raggiungere Cala Viticcio a motore godendoci il sole caldo e il mare calmo. Nella baia troviamo un paio di barche a vela che prima del tramonto se ne vanno. L’acqua è freddina, ma facciamo comunque il primo bagno della stagione. Ci chiediamo se sarà anche l’ultimo. Ci sediamo a prua al sole per un aperitivo con il retzina che ci ha seguito dalla Grecia. Si sta che è una meraviglia. Dopo il tramonto scendiamo sottocoperta per cena. Finalmente in mare, e si sta proprio bene.

(Giornale di bordo)

mercoledì 30 ottobre 2024

Punta Ala


Antonio con la nuova batteria è arrivato presto. Si è riparato anche il radar sostituendo il trasponder, lavorato sulla pompa di sentina collegando i cavi in modo che prendano corrente direttamente dalle batterie e quindi possa funzionare anche quando non siamo a bordo con un sistema di emergenza e si è fatto un aggiornamento al Mastervolt. In questo modo sono arrivate presto le 14. Per questo abbiamo deciso di rinviare la partenza per l’isola d’Elba a domani. Ne ho approfittato per lavare nuovamente la coperta questa volta però con il prodotto che pulisce anche le muffe che spesso in inverno si creano sul teak. Si è anche chiacchierato un poco con Ilario che sta facendo un lavoro su una barca ormeggiata al nostro stesso pontile. Verso le 16 sono venuti Rita e suo marito per vedere come cambiare delle piccole guarnizioni sui passa uomo. Quando piove forte, infatti, abbiamo notato che qualche goccia comincia a penetrare all’interno. Invece, la buona notizia è che non ho più trovato l’acqua dolce in sentina. Come già successo l’anno scorso la piccola perdita di cui non sono mai riuscito ad individuare la provenienza è scomparsa. Per cena si sono assaggiati i formaggi comprati da Ranieri e poi siamo letteralmente crollati a letto.

(Giornale di bordo)

martedì 29 ottobre 2024

Punta Ala


Altra giornata dal tempo e dal clima primaverile. Poiché non ci porteranno la batteria da sostituire fino a domani ne ho approfittato per portarmi avanti con la relazione che devo predisporre per l’ufficio, l’ultimo atto della mia carriera. Ho quasi terminato la versione in italiano che, una volta completata e corretta, con Tania redigeremo in inglese. A Punta Ala continuano i lavori di rifacimento del piazzale antistante gli esercizi commerciali. Le draghe fanno un po’ di baccano, ma si sopporta. Nel pomeriggio invece siamo andati a visitare il borgo medievale di Castiglione della Pescaia. Speravamo di poter vedere la fortezza al suo interno, invece abbiamo scoperto che è un’enorme proprietà privata. Vedere dall’alto l’ingresso del canale che porta al porticciolo di Castiglione mi ha fatto pensare che con Habibti non ci entreremo mai. Nel porto è ormeggiata anche qualche barca a vela di discrete dimensioni, ma non oso pensare cosa sia avvicinarsi alla costa in questo punto con mare formato a causa del forte libeccio o del maestrale. Per cena abbiamo cucinato due tranci di salmone allo zenzero, peperoncino e limone con delle patate al rosmarino e poi le fragole per dessert. Un po’ di vizi non guastano.

(Giornale di bordo)

lunedì 28 ottobre 2024

Punta Ala

 


Dopo l’ennesimo temporale notturno, questa mattina ci siamo svegliati con un bel cielo sereno. In più, le previsioni danno bel tempo per tutta la settimana. Chissà se riusciremo finalmente a lasciare il Marina e trascorrere qualche giorno all’isola d’Elba? La batteria, mi dicono, è stata spedita. Speriamo che riescano a montarla domani. Purtroppo in Italia, ma non solo, nel mondo della nautica l’imprevedibilità la fa sempre da padrone. In mattinata ho montato le scotte del genoa e dei carrelli. Poi si è andati nuovamente a Follonica. La buonissima ricotta comprata l’altro giorno è terminata e quindi siamo passati da Ranieri a comprarne una fresca. La scoperta di questo caseificio è stata davvero una bella sorpresa. Poi si è fatto un salto in un negozio di nautica nell’area industriale. Devo risolvere la piccola infiltrazione d’acqua dal passa uomo della cabina di prua. Poca cosa e solo quando piove forte, ma andando verso l’inverno è cosa da fare. Un salto alla Coop per rifornire un poco la cambusa e poi nuovamente in barca. Si è pranzato verso le 15.30 in pozzetto sotto un bel sole, più primaverile che autunnale. Ho chiamato Johnatan che ho trovato ad Atene in barca. Mi ha detto che dopo diversi anni ha lasciato Kalamata ed è alla ricerca di un posto dove lasciare il suo Hallberg Rassy 46 a svernare. Per pranzo ho cucinato due milanesi che abbiamo accompagnato con un tabbule (per la gioia di Tania) e con del raki con ghiaccio. Appena il sole tramonta l’aria rinfresca e purtroppo arrivano anche le zanzare, che siamo riusciti a debellare grazie a due zampironi elettrici e ad una candela di citronella. Non fa per nulla freddo e abbiamo trascorso la serata leggendo e guardando un poco Rai Play.

(Giornale di bordo)

domenica 27 ottobre 2024

Punta Ala


Nella notte nuovamente pioggia. Svegliati alle 7.30 con il ripristino dell’ora solare. Per prima cosa ho asciugato l’acqua in sentina, che fortunatamente era dolce e poca. Speriamo che, come già accaduto una volta, la piccola perdita si fermi. Per tutta la mattinata ho lavorato in coperta, prima per pulire a dovere il vano dove si trovano le due bombole del camping gas e poi tutto il ponte in teak, che ne aveva proprio bisogno. A lavoro terminato la nostra Habibti ha cambiato aspetto. Si è pranzato con degli stuzzichini preparati amorevolmente da Tania seduti a prua sotto un sole pallido ma che riscaldava a dovere. Ci siamo davvero goduti il momento. Poi ho fissato con dei chiodini il pezzo di moquette comprato ieri a Follonica sull’asse che utilizziamo come passerella quando siamo in porto. In questo modo non sfrega più direttamente sul legno a poppa. Ho provato anche la nuova passerella in teak fatta da Eugenio. Terminato questi lavoretti si è fatta una lunga passeggiata nel Marina rientrando in barca che era già buio. La sera abbiamo bevuto acqua, limone e salvia bollente. Tania non si sentiva un granché bene. Probabilmente ha preso un poco freddo durante la nostra camminata. Poi abbiamo visto un programma televisivo su Rai Play. Ha ricominciato a piovere un’altra volta e quindi nulla di meglio che mettersi a letto sotto il piumone.

(Giornale di bordo)

sabato 26 ottobre 2024

Punta Ala


Durante la notte ci sono stati un paio di temporali, ma in giornata è ritornato, seppure un po’ timido, il sole. Per tutta la mattinata ho lavorato alla mia relazione terminando quanto devo consegnare lunedì, verso le 14. Essendo sabato c’è un po’ più di gente in giro, ma non troppa. Con Sandro e Flavia, che hanno fatto un salto in porto, si è deciso di andare a cena “da Grazia”, un ristorante lungo la strada per andare a Castiglione della Pescaia. Nel pomeriggio abbiamo fatto un salto da Brico a Follonica per comprare un paio di piccole tenaglie, dei chiodini e un po’ di moquette con la quale foderare una parte della passerella in legno che usiamo in porto per salire su Habibti. Ne abbiamo anche approfittato per comprare della ricotta fresca da Ranieri, un caseificio che ci ha indicato Flavia. Purtroppo controllando la sentina vi ho trovato un po’ di acqua dolce. Dopo un periodo durante il quale non era più apparsa eccola nuovamente qui. Spero di avere più fortuna dell’ultima volta per identificare da dove proviene la perdita. Infatti l’ultima volta, prima che la perdita sparisse per un po’, è restato un mistero. Prendiamo la cosa con filosofia e incrociamo le dita. Certo, se ci fosse stato ancora con noi Guido tutto sarebbe stato più semplice. 

(Giornale di bordo)

venerdì 25 ottobre 2024

Punta Ala


In mattinata ho riparato il Jabasco della toilette sostituendolo con uno nuovo in quanto quello vecchio perdeva un po’ d’acqua durante il pompaggio. Oggi è davvero una giornata molto piovosa e umida. Così abbiamo fatto un salto a Follonica alla Coop a fare la spesa e poi, nel pomeriggio, ho lavorato sulla mia relazione. Per cena si sono cucinati dei calamari al vino rosso. Veramente ottimi. In questo periodo la nostra barchetta svolge essenzialmente la funzione di casa galleggiante e a bordo si sta veramente bene. I ritmi del rebetiko ci tengono compagnia in serata e ci riportano con la memoria alla amata Grecia.

(Giornale di bordo)

giovedì 24 ottobre 2024

Punta Ala


In mattinata ho lavorato sulla relazione sui BRICS che mi è stata richiesta prima di andare formalmente in pensione. Lavorare in barca è una bella sensazione e il tempo è passato velocemente. Il falegname del cantiere mi ha portato la nuova passerella che Stefano, nel pomeriggio, ha provveduto a completare con un paio di accorgimenti per maneggiarla e fissarla meglio alle draglie quando si è in navigazione. Siamo rimasti a chiacchierare per un paio d’ore in pozzetto. Verso le 18 si è cenato: insalata e ravioli ripieni di mozzarella e basilico con salsa al pomodoro. Per oggi era stata annunciata un’allerta meteo, invece ha piovuto un poco, ma meno del previsto. La serata ce la siamo goduta in quadrato. Tania si è addormentata che erano le 20 e io ho guardato un paio di filmati su You Tube. È bello vivere così, senza fretta. L’idea è quella di restare qui ancora alcuni giorni sperando di riuscire ad uscire in mare a partire da martedì-mercoledì della settimana prossima, una volta arrivata la nuova batteria. 

(Giornale di bordo)

mercoledì 23 ottobre 2024

Punta Ala


Ilario, l’elettrauto arriva puntuale alle 9. È un signore ottantunenne, conosciutissimo a Punta Ala per la sua grandissima esperienza e professionalità. Cosa che constatiamo anche noi immediatamente. Scopriamo con piacere che è anche una persona gradevolissima e molto interessante. Ci dice di essere presissimo da un grosso lavoro al Pontone, ma che Sandro ha tanto insistito affinché passasse da noi in mattinata per montare il nuovo alternatore. L’operazione si rivela non essere facilissima a causa  della scarsa accessibilità al vano motore in quel punto. Lo stesso Ilario mi suggerisce di risolvere quel problema facendo fare da un falegname un’ulteriore apertura laterale nella cabina di poppa in aggiunta a quella già esistente che dà accesso esclusivamente alle prese a mare e all’invertitore. Valuterò senz’altro il suggerimento, considerato che al momento non potrei accedere al motorino d’avviamento senza dover prima togliere l’alternatore. Cosa che mi impedirebbe di poter mettere in moto il motore con il classico sistema del cacciavite in caso di avaria dello starter. Con un po’ di fatica, ma alla fine l’alternatore viene montato e funziona perfettamente. Ora non resta che sostituire la batteria difettosa. Altre riparazioni, come ad esempio il radar che non riceve più il segnale, sono al momento meno urgenti. Salutato Ilario, in una Punta Ala deserta, incontriamo Alessandro, il nostro caro amico ormeggiatore. Insieme commentiamo come adesso stia per iniziare il periodo dell’anno più gradevole per starsene in porto o uscire in mare senza l’affollamento che ormai sempre più caratterizza i mesi estivi. L’unico neo è che in questo periodo stanno effettuando i lavori di ristrutturazione del piazzale antistante i negozi e durante le ore della giornata si sentono un poco i mezzi meccanici al lavoro. Per pranzo cucino una frittata di cipolle, ma a metà cottura il gas finisce. Cambio la bombola, ma la combinazione uova-cipolle rosse di Cannara fa sì che la restante acqua delle cipolle abbia trasformato il colore della frittata dal normale giallo in…. verde. Il sapore è buono, ma l’aspetto è davvero orrendo. In ogni caso non ce la sentiamo di buttare via tutto e così piano piano la terminiamo. Non ci saremmo stupiti, visto che la frittata ha lo stesso colore di ET, di vederlo comparire sul boccaporto e chiederci di essere invitato a pranzo. In serata facciamo un salto a Castiglione della Pescaia a fare un paio di acquisti al supermercato e la sera la trascorriamo in quadrato, io a scrivere e Tania addormentata sul divano.

(Giornale di bordo)

martedì 22 ottobre 2024

Punta Ala


Mi sveglia alle 5 un forte acquazzone. Il tempo per i prossimi giorni è previsto instabile e piovoso. Al caldo del piumone comincio a ragionare su come impostare la giornata che si appresta ad iniziare. Stefano passerà sul presto a montare lo sprayhood nuovo e poi, alle 9, dovrebbe essere qui anche l’elettricista. Entrambi arrivano puntuali. Stefano, come al solito, è preciso e affidabile. L’elettricista invece, una volta verificato con l’apposito strumento che una delle quattro batterie è da cambiare, preferisce chiamare il tecnico della Mastervolt per proseguire il lavoro. Con quest’ultimo, dopo varie prove scopriamo che il caricabatterie fortunatamente funziona. Semplicemente, al momento della sostituzione dello stacca batterie, chi ha fatto il lavoro non aveva collegato il cavo dell’alimentatore. Davvero una leggerezza, ma in ogni caso meglio così. Ordino al tecnico la nuova batteria pregandolo di montarmela il più presto possibile. Verso la fine della mattinata arrivano a bordo del loro HR 36 Sandro e Flavia che carinamente ci invitano a cena a casa loro. Sandro mi aiuta anche a trovare un buon elettrauto che mi possa cambiare l’alternatore. Alternatore che ho già a bordo come ricambio. Un altro piccolo passo in avanti per rimettere Habibti in ordine, seppur con un po’ di sforzo, è fatto. La serata a casa di Sandro e Flavia è davvero molto gradevole. Anche Piero, il loro figlio più giovane, è molto simpatico e il vino che produce è squisito. Così come il pesce spada cucinato da Sandro. Sperando che Habibti sia nuovamente in piena efficienza nei prossimi giorni, con Sandro decidiamo di trascorrere insieme il fine settimana dei Santi a Porto Azzurro. Domani telefonerò al porto per prenotare.

(Giornale di bordo)

lunedì 21 ottobre 2024

Punta Ala


Dopo aver trascorso le ultime settimane a sistemare i pacchi del trasloco da Riad eccoci finalmente su Habibti. Il programma sarebbe quello di raggiungere Sandro e Flavia domani a Porto Azzurro. Tuttavia, una volta a bordo, abbiamo l’amara sorpresa di avere il Mastervolt che non carica. Luca, l’elettricista del cantiere, dopo aver cambiato lo stacca batterie dei servizi mi aveva assicurato che era tutto in ordine. Invece, ahimè, non è così. In cantiere mi promettono che domattina risolveranno il problema. Per oggi dobbiamo accontentarci di non connetterci in banchina e di ricaricare le batterie accendendo il motore. Al momento di mettere in moto, tuttavia, scatta l’allarme che segnala un voltaggio troppo elevato. Indice che anche l’alternatore è probabile che abbia un problema. Ci viene così il dubbio  e che la diminuzione del liquido delle batterie che avevamo riscontrato in occasione del nostro passaggio a settembre possa dipendere proprio dal fatto che l’alternatore invii alle batterie un sovraccarico di corrente. Domani vedremo. Per il momento trascorriamo la serata in quadrato, assaliti all’ora del tramonto da nugoli di zanzare. Nonostante tutto siamo felici di essere nuovamente a bordo di Habibti che, per necessità, in questo periodo abbiamo un po’ trascurato.

(Giornale di bordo)

martedì 17 settembre 2024

Punta Ala


Al risveglio si ripresenta il problema della sera precedente. I led del frigo e dell’autoclave sono nuovamente spenti. Controllo le batterie dei servizi e rilevo che, purtroppo, manca parecchia acqua distillata. Ne aggiungo fino a riportare il liquido al livello corretto. Faccio un salto in cantiere e chiedo di mandare a bordo un elettricista per controllare se le batterie si siano danneggiate. Alle 9, puntuale, arriva Stefano. Dopo un’attenta analisi scartiamo l’idea di estendere la copertura del pozzetto con una struttura smontabile. Troppo complicato a farsi, oltre al fatto che la gestione dei winch in navigazione sarebbe stata molto più complessa. Nel mentre si discute al riguardo, arriva Luca, l’elettricista. Le batterie sono un po’ giù e decidiamo di lasciarle in carica per vedere se si riprendono. Ma il problema del passaggio intermittente di corrente al pannello di controllo posto accanto al tavolo da carteggio sembra derivare dalla leva dell’interruttore generale che occorre cambiare. Nel frattempo Stefano rinforza con dei rivetti la struttura in acciaio del tendalino e poi monta il nuovo tendalino sul quale installiamo i pannelli solari. Infine, insieme prendiamo le misure delle due grucce in acciaio che serviranno per agganciare il tender a poppa. Stefano si conferma essere un professionista molto serio, oltre che una persona davvero squisita. Con lui trascorriamo il resto della mattinata a chiacchierare in pozzetto. Il resto della giornata trascorre velocemente. Nel pomeriggio inizia a piovere e così decidiamo di restarcene sottocoperta al calduccio.

(Giornale di bordo)

lunedì 16 settembre 2024

Punta Ala


Dopo qualche giorno in montagna eccoci nuovamente qui. Arriviamo in porto sul tardi e piuttosto stanchi per il viaggio. Purtroppo su Habibti constatiamo che c’è un piccolo problema tecnico. Per poter accendere il frigo e l’autoclave devo agire più volte sulla leva dell’interruttore generale. Domattina, prima che arrivi Stefano a montare il tendalino, darò una spruzzata di WD 40 nell’alloggiamento della leva. Ma ora non ci voglio proprio pensare. La cena in pozzetto è gradevole e lo è altrettanto la passeggiata in porto che facciamo prima di andare a dormire.

(Giornale di bordo)

mercoledì 11 settembre 2024

Punta Ala


Siamo arrivati a Punta Ala nel tardo pomeriggio dopo essere passati da Stefano a Follonica a lasciargli il nuovo sprayhood per una piccola modifica. Ci diamo appuntamento per martedì prossimo per montare il nuovo tendalino e per verificare la fattibilità di alcune altre idee che ho in mente da tempo. Habibti è tutta pulita ed ormeggiata al suo pontile. Eleonora l’ha curata per noi durante i nostri quattro mesi di assenza. Salutiamo anche Alessandro che ci regala una bottiglia di rosso di Bolgheri come benvenuto. Ceniamo in pozzetto. Finalmente, dopo anni, abbiamo trovato una lampada da esterno che fa la luce che piace a noi. Il nostro è solo un rapido passaggio. Infatti domattina già dobbiamo partire per Milano e poi, a seguire, in montagna. Andiamo a letto presto ed è un vero piacere essere nuovamente a bordo della nostra barchetta.

(Giornale di bordo)

venerdì 6 settembre 2024

Vicino al mare


Il tempo è più complesso vicino al mare, che in qualsiasi altro posto, perché oltre al transito del sole e al volgere delle stagioni, le onde battono il passare del tempo sulle rocce e le maree salgono e scendono come una grande clessidra.

(Johnatan Steinbeck, Scritti)

sabato 24 agosto 2024

Elogio della fuga


Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: andare alla deriva o fuggire davanti alla tempesta. La fuga è spesso il solo modo di salvarsi.

(Henri Laborit, Elogio della fuga)

sabato 3 agosto 2024

Cuore marinaio


Dal tanto amarti, mare,
il mio cuore è divenuto
marinaio.
E mi inizia a cantare
sui pennoni d'oro
della luna, nel vento.
Qui la voce, il canto.
il cuore lontano
dove risuonano i tuoi passi
lungo le rive del porto.
Dal tanto amarti, mare,
la tua assenza mi fa soffrire
fin quasi a farmi piangere.
Mare!
Ed è come se, all'improvviso,
fosse tutto chiaro.
Angeli nudi. angeli
di brezza e luce. Il canto
dell'acqua che danza
sarabanda di cristallo
Isole, onde, conchiglie.
Bianco grido di sale…
E il cuore, battito
dopo battito, dice Mare!"

(Merita Del Mar, Mare Verde)

 

venerdì 26 luglio 2024

La libertà del mare


Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell'acqua da attraversare.

(Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue)

mercoledì 17 luglio 2024

Sic transit


Il mare non trattiene le linee tracciate dagli uomini. Cancella quei confini in una danza di onde. Sa i pesci liberi di muoversi e le dimentica. Le isole sono pause di terra, perché il mare è fatto per passarci, non per restare.

(Marco Aime, L'isola del non arrivo)

venerdì 26 aprile 2024

Punta Ala


Una volta caricati i bagagli in macchina partiamo alle 9.30. C’è la prendiamo con calma in quanto l’aereo per Riad partirà solo nel pomeriggio. Per strada c’è traffico. Molta gente è in giro approfittando del ponte del primo maggio. Ci godiamo il paesaggio della Maremma. La primavera, nonostante ancora la temperatura sia piuttosto fredda, è esplosa. Ci riempiamo gli occhi di verde. A partire da domani e per i prossimi mesi fino a settembre saremo nuovamente circondati dal deserto e di verde ne vedremo davvero poco. Facciamo un breve bilancio del nostro recente trasferimento dalla Grecia. Tutto è andato davvero nel migliore dei modi. Ora non ci resta che tenere duro e pazientare per gli ultimi mesi in Arabia Saudita. Un’esperienza professionale molto interessante ma della quale comincio ad essere un po’ stanco. Una volta ritornati in Italia mi resteranno pochi mesi fino alla fine dell’anno per completare alcuni adempimenti amministrativi prima di andare in pensione. Ma in questo periodo contiamo comunque di passare un po’ di tempo con Habibti. Mi attende un nuovo e importante giro di boa, che con Tania viviamo come l’inizio di un nuovo capitolo della nostra vita che sarà senz’altro altrettanto ricco ed interessante.

(Giornale di bordo)

giovedì 25 aprile 2024

Montemerano


Sul parabrezza posteriore dell’auto che abbiamo affittato e che ieri sera avevamo parcheggiato in porto troviamo un bigliettino nel quale ci viene intimato di spostarla entro quattro ore pena trovarla con le ganasce alle ruote. Sono le 8 del mattino e il biglietto deve essere stato messo da poco dal personale della società che effettua la sicurezza nel Marina. Lo stesso biglietto è stato posto anche sulle auto vicine. In passato la regola di non poter lasciare permanentemente l’auto nei parcheggi a rotazione veniva applicata durante i mesi estivi, quando effettivamente il porto è molto frequentato. È vero che oggi è il 25 aprile e che nei prossimi giorni molta gente farà il ponte fino all’1 maggio, ma comunque trovare questo genere di avvertimento in questa stagione mi lascia un po’ perplesso. Soprattutto in quanto  pare che in questi ultimi anni questa disposizione venga applicata durante ogni fine settimana anche nei periodi fuori stagione. Il che, francamente, mi pare un poco esagerato. A Montemerano la casa è in ordine. Lasciamo in garage la passerella in carbonio e il telo in plastica che eravamo soliti utilizzare per coprire lo sprayhood e il pozzetto nei periodi in cui non siamo in barca. Entrambi, almeno per un po’, non ci serviranno. Per le strade del paese incontriamo qualche persona di conoscenza con la quale ci fermiamo a scambiare due parole. Poi andiamo a casa di Dino e Rosaria a Braccagni. Ros con alcune amiche motocicliste è in partenza per la Corsica, mentre Dino sta lavorando su due Harley che deve consegnare a Torino nei prossimi giorni. È sempre una gioia rivedere questi due cari amici. Ritornati a Punta Ala parcheggio l’auto in cantiere. Pranziamo in pozzetto e facciamo una telefonata per salutare Dominique e Anne, due amici velisti con i quali siamo rimasti in contatto. Nelle scorse settimane hanno percorso più o meno la nostra rotta. Dopo essere rimasti fermi alcuni giorni a Siracusa a causa del cattivo tempo ora sono nuovamente in navigazione. Stanno facendo rotta su Procida e poi verso il nord della Sardegna, prima di raggiungere la Camargue dove metteranno la barca in secco fino all’autunno. Anche loro non amano navigare in estate, un periodo nel quale, ormai più o meno ovunque, per mare c’è davvero troppa gente. In autunno porteranno la barca alle Canarie in attesa di decidere quali saranno i loro nuovi programmi. Il giro del mondo lo hanno già fatto una volta e chissà che non gli venga in mente di ripeterlo. Da parte nostra, dopo una passeggiata in porto, prepariamo i bagagli. Domani si rientra a Riad.

(Giornale di bordo)

mercoledì 24 aprile 2024

Punta Ala


Altra mattinata di pioggia e aria fredda. Incontriamo Alessandro, uno degli ormeggiatori storici di Punta Ala e conosciamo anche Eleonora, la sua compagna. Quest’ultima si occuperà di Habibti durante la nostra assenza. Mi dicono che il posto barca che occupavamo in passato sul pontile 5 molto probabilmente verrà messo in vendita dall’attuale proprietario. L’eventuale acquisto mi alletta, tenuto conto dei prezzi annuali per l’affitto di un posto barca a Punta Ala e in Italia in generale. Il fatto che ogni anno occorra pagare all’incirca 2500 euro all’anno per le spese di condominio, nonché il possibile aumento di capitale che potrebbe essere richiesto ai proprietari dalla società che detiene il Marina in vista di un suo sempre più probabile ampliamento e, infine, il fatto che ancora non sappiamo se in futuro con la barca resteremo in Italia, costituiscono altrettanti dubbi che dovrò ancora chiarire al riguardo in prospettiva di un eventuale acquisto. Inoltre, l’essere ritornati a Punta Ala ci fa un enorme piacere, come pure ci fa piacere aver la barca vicina nei prossimi mesi, quando ritorneremo in Italia e andrò finalmente in pensione. Ci piace l’idea di navigare nuovamente da queste parti. Tuttavia, in tutti questi ultimi anni ci siamo abituati a spostarci per mare da un posto all’altro. Una dimensione, quella del viaggio, che ci è più conforme rispetto alla stanzialità. Almeno per il momento. Ed è anche alla luce di questo importante aspetto che davvero non so se ci convenga fare un investimento per l’acquisto di un posto barca. Nei prossimi anni c’è sempre l’idea di andare a navigare per qualche stagione nei mari del nord Europa e poi ci piacerebbe ritornare in Grecia. Chissà! Ci penseremo. In giornata le nuvole se ne vanno e ritorna il sereno. Nel pomeriggio ci raggiunge Stefano. Ci mettiamo d’accordo su alcuni lavoretti che dovrà fare in estate per farci trovare Habibti bella in ordine a settembre, quando saremo di ritorno. Lavare i divani e i cover dei materassi, fare un nuovo bimini e altre piccole cose a bordo. Prima di sera facciamo una passeggiata in porto. Riconosciamo alcune delle barche che erano già qui nei cinque anni durante i quali anche Habibti era fissa qui a Punta Ala. Nel pomeriggio Lele ci accompagna a Follonica a ritirare l’auto che abbiamo affittato e che restituiremo in aereoporto venerdì prossimo, giorno del nostro volo di rientro a Riad. La sera andiamo a cena da “Bernardo” con Fabrizio, Sandro e le rispettive consorti. Trascorriamo una piacevole serata. Poi rientriamo in barca. Domani, approfittando di avere l’auto a disposizione, faremo un salto a Montemerano per controllare la casa e portare in garage un po’ di cose che abbiamo in barca e che da tempo non utilizziamo.

(Giornale di bordo)

martedì 23 aprile 2024

Punta Ala


Per tutta la mattinata piove. Passiamo in cantiere per lasciare il doppione delle chiavi a Lele. Parlo anche con Eugenio, il falegname, impegnato nel rifare la coperta in teak a un Baltic. Vorrei sostituire l’asse che da anni utilizziamo come passerella e che oramai è messo piuttosto male con uno nuovo un po’ meno “rustico” e un po’ meno pesante. La passerella in carbonio comprata al momento dell’acquisto della barca sono ormai anni che non la usiamo più. La trovo molto meno pratica. Ricevo una telefonata da Giovanni che in questo periodo sta accompagnando un amico, armatore di un Hallberg Rassy 48, nel trasferimento della barca da Brindisi a Lavagna. Stanno per arrivare a Scarlino e mi chiede se in giornata riusciamo a vederci. Purtroppo siamo entrambi appiedati e non sarà possibile. Dalla spiaggietta del porto, dove ci siamo seduti su di una panchina per mangiarci due pezzi di focaccia per pranzo, scattiamo un paio di foto alla loro barca mentre sfila a motore davanti al Marina. Poi facciamo una passeggiata lungo la diga foranea. Il tempo continua ad essere instabile. Per tutta la giornata si alternano sprazzi di sereno e grandi nuvoloni neri che minacciano pioggia. La temperatura continua ad essere molto più bassa rispetto alla media stagionale. Ceniamo in barca e non tardiamo ad andare a dormire.

(Giornale di bordo)

lunedì 22 aprile 2024

Punta Ala


Nel corso della notte c’è stato parecchio vento, ma il nostro pontile si trova in una delle aree più riparate del porto. Ormai siamo abituati a svegliarci prestissimo e anche oggi è così. Ne approfitto per lavare la barca. Tolgo tutte le scotte e le lavo con l’acqua dolce. Fa piuttosto freddo. Verso le 9 facciamo un salto in cantiere a salutare Fabrizio e Lele che, come al solito, ci fanno una calorosa accoglienza. Facciamo la conoscenza di Marco, l’armatore di Calypso, il Grand Soleil 40 che è ormeggiato in quello che, a partire dal primo maggio, sarà il nostro posto. Ha comprato la barca lo scorso settembre e nei prossimi giorni la porterà a Lerici, dove vive con la famiglia. Mi dice che il suo sogno sarebbe stato comprare una barca come Habibti e mi chiede se può salire a bordo a vederla da vicino. Nel corso della mattinata faccio un po’ di lavoretti a bordo. Il tempo è instabile e nel pomeriggio è prevista un po’ di pioggia. Pago all’agenzia la prima rata del posto barca. È un mezzo salasso. L’altra metà del salasso la pagherò nel mese d’agosto. Il pontile al quale siamo ormeggiati è di una categoria superiore a quella in cui eravamo stati per alcuni anni prima di partire da Punta Ala per il nostro viaggio. Per quest’anno è andata così. L’anno prossimo decideremo cosa fare. Invitiamo Marco a cena in barca. Preparo una pasta al pesto e pomodorini. Stiamo a chiacchierare fino a tardi trascorrendo una piacevole serata.

(Giornale di bordo)

domenica 21 aprile 2024

Porto Ercole - Punta Ala


Ci svegliamo presto. L’aria è fredda. Salpiamo alle 8. Il vento soffia da nord-est sui 20 nodi. Usciti dal ridosso dell’Argentario facciamo una bella navigazione a vela di bolina. C’è ancora un po’ di onda residua dei giorni scorsi che prendiamo al mascone. In questo tratto, incrociamo solo una barca a vela che procede in senso contrario al nostro. All’altezza delle Formiche di Grosseto il vento gira da nord-ovest. Il capo dietro al quale si trova il Marina di Punta Ala si delinea sempre meglio. Tra Castiglione della Pescaia e Punta Ala il traffico delle barche a vela aumenta leggermente. Attraversiamo il passaggio tra l’isolotto della Troia e lo scoglio Sparviero. Ormai siamo arrivati. Al momento di abbassare le vele ricevo una telefonata di lavoro importante. Così, per un po’ siamo costretti a proseguire la navigazione a vela allontanandoci dal porto. Davanti a Scarlino c’è una regata. Entriamo a Punta Ala con un po’ di emozione. Dopo 7 anni dalla nostra partenza siamo nuovamente qui. Ormeggiamo in testa al pontile 4. Un posto provvisorio prima di spostarci, l’1 maggio, a quello definitivo che al momento è ancora occupato da Calypso, un Grand Soleil 40. Ci accoglie sul pontile un gruppo di signori che hanno notato l’ingresso di Habibti in porto. Tra questi c’è anche Massimo, l’ex armatore di un Hallberg Rassy 36 che avevo conosciuto anni fa. Facciamo due passi a piedi nel Marina. Ci assale un po’ di tristezza quando passiamo di fronte al locale che una volta era il negozio di Guido, un caro amico che ci ha lasciati un paio di anni fa. La vita deve necessariamente andare avanti e quindi cerchiamo di pensare ai tanti amici che invece qui ritroveremo: Fabrizio, Lele, Varis, Sandro, Giovanni e altri ancora. Ritornati in barca cucino un sugo per la pasta con il resto delle alici comprate a Porto Ercole, dei pomodorini secchi, capperi e cipolle. Verso sera si alza un po’ di vento, ma oramai siamo giunti a destinazione. Faccio un conto approssimativo delle miglia che abbiamo percorso in 13 giorni di navigazione effettiva. Sono quasi 1100. Il che significa che, comprese le soste notturne, che di tanto in tanto abbiamo fatto, si è mantenuta una media di quasi 85 miglia al giorno.

(Giornale di bordo)

sabato 20 aprile 2024

Porto Ercole


La notte trascorre calma. Il tempo è ancora perturbato, quindi, non avendo premura di arrivare a destinazione, la decisione presa ieri di restare qui un altro giorno è perfetta. Approfitteremo della giornata per andare a fare una passeggiata fino al Forte la Rocca. Insieme al Forte Filippo e Forte Stella la fortificazione ha costituito per secoli il baluardo difensivo di Porto Ercole contro chiunque volesse effettuare razzie e scorribande, sia dal mare che da terra. Nello stato attuale furono tutti costruiti sotto la dominazione spagnola per difendere lo Stato dei Présidi, un governatorato creato per volontà del re di Spagna Filippo II come appannaggio dei viceré spagnoli di Napoli in occasione del Trattato di Londra del 1557 che sancì la spartizione della Repubblica di Siena. Fu quindi sottoposto alla Spagna dal 1557 al 1707, passò alla Corona d’Austria dal 1708 al 1773 e, infine, fino al 1801 ai Borbone delle Due Sicilie. Seppur costituito in limiti territoriali angusti, permetteva ai suoi vari dominatori di esercitare un controllo sui traffici del Tirreno verso l’Italia meridionale. Oggi, all’interno dei forti la Rocca e Filippo vi sono delle residenze private, mentre forte Stella, quello architettonicamente più particolare, è stato utilizzato recentemente per uno spot pubblicitario della TIM. Di ritorno dalla nostra passeggiata facciamo un salto in pescheria a comprare dei gamberoni che cucinerò con aglio, olio e prezzemolo. Una bontà. Pagati i 35 euro giornalieri a Edoardo, trascorriamo il resto della giornata in barca. Verso sera, sulla parte opposta del pontile ormeggia una barca con dei ragazzi e ragazze francesi e uno italiano a bordo. Hanno un piccolo problema ad uno dei carrelli della randa e mi chiedono in prestito il banzigo. I due ragazzi vanno in paese dal ferramenta lasciando sole due delle tre ragazze che fanno parte dell’equipaggio. Nel frattempo da est vediamo arrivare velocissimi dei nuvoloni nerissimi che non preannunciano niente di buono. Ed infatti dieci minuti più tardi in porto si scatena il finimondo. Habibti è ormeggiata alla perfezione, ma non così la barca dei francesi. Nel tentativo concitato di mettere una seconda trappa una delle ragazze si fa un bel taglio alla mano e a bordo si crea il panico. Salto a bordo della loro barca e aiuto l’altra ragazza a recuperare la seconda trappa. L’operazione non è facile in quanto il vento violento spinge con forza la poppa della barca contro la banchina. In qualche modo riusciamo a recuperare quel tanto necessario per evitare danni. Poi con acqua ossigenata, garza e cerotti disinfetto il taglio alla mano della ragazza ferita. Il taglio non è profondissimo ma esce molto sangue. Le dico di tenere compresso il punto della ferita e le propongo di accompagnarla dalla guardia medica. Nel frattempo sopraggiunge la terza ragazza che mi dice essere un medico e quindi lascio a lei decidere cosa sia meglio fare. La buriana dura solo una quindicina di minuti, poi, passati i nuvoloni, ritorna la calma. A questo punto dalla barca dei francesi sentiamo provenire delle risate. Segno che la tensione si sta allentando. Con il buio l’aria rinfresca parecchio e noi ci rintaniamo al caldo sottocoperta.

(Giornale di bordo)

venerdì 19 aprile 2024

Porto Ercole


Per tutta la notte il vento ha soffiato forte. Si è calmato solo all’alba. Nonostante ciò il tendalino, così come lo avevo imbragato ieri sera, non si è mosso. Tuttavia, devo necessariamente smontarlo se voglio tentare di rimettere al loro posto i due tubolari usciti di sede. Per prima cosa tolgo i due pannelli solari. Poi, con l’aiuto di Tania, smonto le staffe in alluminio che tengono tesa la tela e infine la tela stessa. Faccio più volte l’andirivieni nel negozio di ferramenta prima di accorgermi che la chiave a brugola che mi serve (e che naturalmente è l’unica che non ho a bordo) è in pollici. Ma come si dice? Chi non ha testa ha gambe! Purtroppo anche con la chiave giusta non riesco a risolvere il problema. Dopo dodici anni di onorato servizio è  ora di chiedere al fabbro di revisionare per bene la struttura in alluminio del tendalino, magari sostituendo le attuali viti con dei rivetti, in modo da irrobustire ulteriormente i suoi punti di snodo. Chiuso il tendalino vado a recuperare le alici ordinate ieri in pescheria. Cucinate al gratin sono davvero squisite. Dopo pranzo restiamo in barca a bighellonare. Mentre Tania riposa un poco, riguardo sull’i-pad “Eva contro Eva”, uno dei capolavori del cinema americano degli anni ‘50. Porto Ercole in questo periodo fuori stagione è davvero un luogo molto gradevole, tanto che decidiamo di fermarci qui un altro giorno.

(Giornale di bordo)

giovedì 18 aprile 2024

Riva di Traiano - Porto Ercole


Lasciamo l’ormeggio alle 8 spostandoci al distributore del carburante. Il benzinaio, a cui Tania telefona per chiedergli l’orario di apertura, arriva poco prima delle 9. Facciamo il pieno e salpiamo. Sul pontile di fronte sono ormeggiati alcuni “mini” che hanno partecipato alla “Roma per uno, per due, per tutti”. In considerazione delle condizioni del mare dei due giorni precedenti gli organizzatori, solo per questa classe, avevano spostato il giro di boa da Lipari a Ustica, in modo da farli navigare più alle portanti. In mare c’è poco vento e il moto ondoso si è finalmente calmato. Tuttavia da domani è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione. Facciamo una navigazione tranquilla lungo costa incrociando un paio di barche a vela e una flotta di pescherecci. Si vedono chiaramente Giannutri e il Giglio sulla nostra sinistra e la centrale di Montalto di Castro a dritta. Come destinazione odierna optiamo per Porto Ercole piuttosto che il più anonimo Marina di Cala Galera, dove peraltro non è possibile prenotare in anticipo. Vorremmo fermarci qui per un paio di giorni lasciando passare la perturbazione. Telefono ad un primo pontile. Chi mi risponde mi dice che stanno aspettando il sub che deve mettere in ordine le trappe al momento tutte ingarbugliate. Gentilmente mi suggerisce di chiamare l’approdo Santa Barbara che si trova appena entrati in porto sulla sinistra, a pochi metri dalla diga foranea. Mi risponde Edoardo Teodori, il proprietario, che mi conferma la disponibilità di un posto per un paio di giorni. Raggiunto Porto Ercole, al momento di dover ormeggiare si alza un discreto vento al traverso. Il che, visto il poco spazio a disposizione, rende la manovra non proprio facilissima. Va tutto bene, anche grazie all’assistenza che ci offrono Andrea e Zizo, i due giovani ormeggiatori del pontile. Quest’ultimo è un ragazzo egiziano che ormai parla l’italiano con accento toscano. Mi da una mano a tirare per bene la trappa. È vero che il vento intraversa la barca, però purtroppo mi rendo conto che la forza delle mie braccia non è più quella di un tempo. Scesi a terra facciamo un po’ di spesa alla Coop e in una pescheria ordiniamo per domani mezzo chilo di alici che chiediamo di pulirci. Poco prima che scenda il buio vediamo arrivare dei grandi nuvoloni neri da sud-est. Meno di cinque minuti e l’anemometro segna 30 nodi. Avvolgo una cima intorno al copri randa e aggiungo rapidamente due spring a poppa e, essendoci spazio sufficiente, un terzo dal pontile alla galloccia di prua. Mentre sto facendo queste operazioni Tania mi dice che i due tubolari posteriori del tendalino sono usciti dalla loro sede. Poiché sul tendalino sono fissati i due pannelli solari non mi pare il momento per mettermi a smontarli e quindi poter richiudere il tendalino al fine che offra meno tela al vento. Fisso i tubolari con due stroppini e per maggiore sicurezza faccio passare tutt’intorno al tendalino una cima legandola stretta alla battagliola. In questo modo non c’è rischio che si muova più e domani ci penseremo. Una volta messa la barca in sicurezza scendiamo sottocoperta e non ci resta che andarcene a letto.

(Giornale di bordo)

mercoledì 17 aprile 2024

Riva di Traiano


Ormai il nostro orologio biologico fa sí che ci si svegli sempre molto presto. Ce la prendiamo con calma in quanto anche oggi resteremo fermi qui. Il vento è girato leggermente. Ora soffia da nord portando aria decisamente fredda. Il mare si sta gradualmente calmando, anche se per tutta la mattinata le onde continuano ad infrangersi abbastanza violentemente sulla riva. Nel negozio di nautica del Marina compro un grillo di piccole dimensioni per sostituire quello della ritenuta che si è leggermente piegato, un paio di coppiglie e qualche altro ammennicolo. Scartavetro le suole delle scarpe da vela di Tania il cui “grip” lascia un po’ a desiderare. Il risultato è accettabile. Per pranzo cucino una pasta di lenticchie con zucchine e mozzarella. Intanto, nel  pomeriggio, arrivano un po’ alla volta alcune delle barche che hanno partecipato al tratto lungo della “Roma per uno, per due, per tutti”. Fanno un gran casino sul pontile. Uno degli ormeggiatori ci dice che prima della partenza della regata hanno lasciato i bagni che sembravano un porcile, che c’era gente che si lavava nuda sul pontile, qualcuno pisciava direttamente in acqua. Insomma, un vero schifo. Oggi, a parte l’atteggiamento di chi avesse compiuto chissà quale impresa (che poi, chi le imprese le compie veramente è quasi sempre molto modesto), si sono limitati a lasciare un po’ di sporcizia per terra, tra cui i cocci di una bottiglia di champagne vicino a una colonnina. Comincia a piovere un poco e noi ce ne stiamo sottocoperta a sentire musica e leggere un poco. Poi, verso sera, la pioggia smette e ne approfitto per fare il pieno d’acqua. Domattina si riparte.

(Giornale di bordo)