CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 19 ottobre 2025

Porto Palma (Isola di Caprera)


Notte tranquilla al gavitello. Al mattino le barche che hanno trascorso la notte accanto a noi se ne sono andate. Hanno invece lasciato i loro pontili i piccoli cabinati delle Centro Velico Caprera. Non c’era vento e sono rimaste per un po’ a lottare con i piccoli refoli di una leggerissima brezza di mare. Noi siamo scesi a terra con il tender e abbiamo fatto una bella passeggiata fino sulla punta del promontorio di Punta Rossa, all’estremità sudorientale di Caprera dove si trovano le rovine della Fortezza Bastiani. Un complesso militare costruito nel 1866 e che è stato utilizzato a pieno regime fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Poi, fino al 2010, per le esercitazioni degli incursori di marina. A partire da quell’anno è caduta nel totale abbandono. La visita è stata davvero interessante, come pure la passeggiata di quasi tre ore. Tornati in barca abbiamo fatto uno spuntino, guardato un po’ di evoluzioni delle barche del CVC rientrate da un piccolo giro e ascoltato “La Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Una delle mie opere preferite. Abbiamo anche ricevuto una breve visita di un gommone del CVC che, ci hanno detto i suoi due occupanti, è venuto a vedere Habibti. La nostra piccolina attira sempre l’attenzione degli intenditori. Si è cenato in dinette. Nel cielo sono comparse alcune nuvole. Forse l’anticipazione di quelle che domani dovrebbero portare un po’ di pioggia.

(Giornale di bordo)

sabato 18 ottobre 2025

Porto Palma (Isola di Caprera)


Le tre barche di tedeschi che ieri sera si erano ormeggiate a pacchetto nella baia hanno fatto bagordi fino alle 3 di notte. Quando l’alcool ha fatto perdere i pochi freni inibitori che restavano il resto delle barche ai gavitelli ha avuto il privilegio di sentire urla disumane fino a notte fonda. Che dire? Questi sono i tempi. Fortunatamente si sono levate di torno in prima mattinata. Noi siamo scesi a terra ormeggiando il tender sul molo delle barche del corso itinerante del Centro Velico Caprera. Due bei Pogo 30. Si è chiacchierato un poco con Elio, un settantaseienne in piena forma, istruttore del corso appena terminato. Un vero signore. Si sono ricordati alcuni amici comuni, di cui purtroppo molti sono già andati avanti. Ne abbiamo anche approfittato per fare un salto alla base e liberarci della spazzatura e poi fare un po’ di bucato sul pontile. Allo spaccio del CVC ho anche comprato per poco prezzo una bella giacca antivento. Abbiamo scambiato due parole con Giorgio, un’altro istruttore. Al Centro Velico si respira sempre una bella aria. Le vecchie tradizioni sono sempre lì, come tutto il resto, compresi tavoli e panche dell’aula sulla terrazza vicino al refettorio. Solo le barche sono cambiate. Tutte più moderne e performanti. Poi, tornati in barca abbiamo fatto un po’ di stendarella e ci siamo goduti il sole ancora caldo. Alle 14, come ogni sabato, dalla Maddalena è arrivato “Caronte” con a bordo i nuovi allievi. Abbiamo parlato al telefono con Sandro, che oggi andrà a Porto Azzurro e poi con Manlio, a Riad. Verso sera la baia si è riempita nuovamente di barche. Ma, mi chiedo? Tutta questa gente…non lavora?

(Giornale di bordo)

venerdì 17 ottobre 2025

Cala Marino - Porto Palma (Isola di Caprera)


Molte delle barche che hanno trascorso qui la notte sono partite abbastanza presto. Noi ci siamo preparati con calma e verso le 10 abbiamo lasciato anche noi il nostro gavitello. Siamo partiti a vela lasciando che il poco vento odierno ci spingesse lentamente fuori dalla baia. Nel bel mezzo di quest’ultima, alla fonda, c’era una splendida barca a vela in legno di almeno venticinque metri di lunghezza. Naturalmente batteva bandiera di Malta. Abbiamo veleggiato “combattendo” contro i refoli per fare avanzare la barca fino alla metà del canale che separa l’isola di Budelli da quella di Spargi. Poi il pochissimo vento che c’era è scomparso definitivamente e abbiamo acceso il motore. Tenendo sulla nostra sinistra le due mede che segnalano due secche davanti alla Maddalena con un breve traverso siamo entrati a Porto Palma. È sempre una piccola emozione ritornare nel luogo in cui tanti anni fa ho imparato ad andare a vela. Ormeggiamo ad uno dei gavitelli che sono stati messi nella baia. Nel pomeriggio le barche cabinate del primo corso del CVC hanno riempito la baia ed è stato bello vederle gironzolare, insieme alle piccoline del corso deriva, intorno ad Habibti. Si è pranzato in pozzetto e poi, come al solito, al tramonto si è fatto un bagno in mare. La serata è trascorsa, come quelle precedenti, nella lettura di “Alla ricerca dei porti romani” dell’amico Roberto Soldatini. Interessante, anche perché da buongustaio qual’è dà un sacco di buone dritte di ottimi ristoranti incontrati lungo la sua rotta.

(Giornale di bordo)

giovedì 16 ottobre 2025

Santa Maria


Durante la notte il vento è aumentato. Nel canale di Bonifacio erano previste raffiche fino a 30 nodi. Il nostro ridosso si conferma ottimo, anche quando il vento gira da nord. I bassi fondali del Passo degli Asinelli smorzano le onde che entrano nella baia dal mare aperto. La situazione resta tale fino verso mezzogiorno, poi il vento si è attenua e noi possiamo scendere comodamente a terra. Attracchiamo il nostro tender al molo del ristorante “La Casitta” chiedendo il permesso al custode che trascorre qui l’inverno. Il ristorante è aperto da aprile a settembre ma, leggendo le recensioni che lo riguardano, è comunque meglio restarne alla larga visti i prezzi davvero folli. Percorriamo il sentiero che conduce alla spiaggia che si trova nella parte orientale dell’isola. Qui incontriamo Marco, il proprietario di una delle poche case presenti sull’isola. Simpatizziamo subito e ci invita a prendere un caffè da lui. La casa, ci dice, apparteneva alla nonna che era originaria di La Maddalena. Anche le altre case presenti sull’isola appartenevano a membri della sua famiglia. Poi, col tempo, sono passate di proprietà. L’attore Benigni ne ha comprate addirittura tre, anche se, continua Marco, non ci viene mai. L’abitazione è semplice ma molto carina. Parlando con lui scopriamo tuttavia che i problemi non mancano. Purtroppo l’eccessiva presenza di turisti, soprattutto durante il periodo estivo, rende la vita difficile. Una spiaggia che può ospitare un massimo di 300 persone a volte viene presa d’assalto da 7000 presenze giornaliere. Con tutti gli effetti che si possono immaginare, tenendo presente che non ci sono servizi igienici. Il rischio di incendi è un’altra realtà. Insomma, anche a Santa Maria, non è tutto oro ciò che luccica. Tornati su Habibti notiamo che sono arrivate molte nuove barche. Accanto a noi c’è una vela ormeggiata ad un gavitello con un gruppo di slavi a bordo. Potrebbero essere russi o forse ucraini. Ad un certo punto tirano una cima a terra lunga un centinaio di metri. Pericolosissima, visto che in quel tratto di mare passano spesso dei gommoni. Glielo faccio garbatamente notare e la tolgono. Un’altra barca con dei ragazzi a bordo mette della musica ad alto volume come se fossero i soli occupanti della baia. Insomma, le solite storie di quotidiana inciviltà. Per i nostri gusti c’è ancora troppa gente in giro. Speriamo davvero che diminuisca nelle prossime settimane.

(Giornale di bordo)

mercoledì 15 ottobre 2025

Cala Marino


Notte ventosa. Ha cominciato anche a piovere e ha proseguito tutto il giorno. Di spostarci con questo tempo proprio non ci va. Uno dei catamarani, che ieri sera aveva dimenticato di accendere la luce di fonda, se ne va verso le 10. Quello alla fonda alle “piscine di Budelli”, si sposta per un po’ ad un gavitello. Giusto il tempo di mettere in acqua due kit surf. Poi barca e kit escono di conserva dalla baia e si allontanano sempre sotto la pioggia in direzione di Lavezzi. Il vento rinforza a tratti. Per non smentire “la legge della barca alla fonda” enunciata da Arturo Perez-Reverte nel suo imperdibile libro “Le barche si perdono a terra”, con tutta la grande baia a disposizione le uniche due barche che arrivano ormeggiano ai due gavitelli accanto ad Habibti. La prima è un enorme catamarano con dei ragazzi francesi a bordo, la seconda batte bandiera tedesca e l’equipaggio è più attempato. La giornata trascorre con piacevoli letture, un po’ di musica e un pranzetto coi fiocchi. Non ci manca proprio niente e ci godiamo questa piacevole uggiosa giornata di metà ottobre.

(Giornale di bordo)

martedì 14 ottobre 2025

Cala Marino


Il cielo sereno dei giorni scorsi ha lasciato il posto ad uno carico di nuvole e di pioggia. Durante la notte, in direzione del mare aperto vi sono stati una lunga serie di tuoni e lampi che hanno rischiarato il cielo. Nella baia in cui siamo ormeggiati tutto è restato tranquillo. Al risveglio anche il vento non si era ancora affacciato. Lo ha fatto, d’improvviso, verso le 10, seguito da qualche debole sprazzo di pioggia. La decisione di spostarci a Porto Palma, sull’isola di Caprera viene rimandata. Guardando le previsioni, il nostro ormeggio oggi continuerà ad essere ben ridossato. Sul catamarano accanto a noi, nonostante il tempo grigio e piovoso, si preparano per qualche giro in “wing foil”, così abbiamo scoperto chiamarsi l’attività simile al wind surf che avevamo già visto nei giorni scorsi. Con il vento che c’è bisogna essere davvero esperti per fare tutte le evoluzioni che ammiriamo non lontano da Habibti. Nel corso della giornata continua a piovere a sprazzi, così decidiamo di non scendere a terra. Mi do alla lettura della riedizione di “400 giorni intorno al mondo” di Ambrogio Fogar. Un libro comprato qualche mese fa e che attendeva il momento giusto per essere letto. L’avventura del navigatore solitario lascia per un po’ spazio a cose decisamente più alla nostra portata. Vale a dire la cottura di mezzo chilo di fagiolini surgelati che mangeremo per cena con pomodori e un po’ di pecorino toscano. Nel corso della giornata la baia si svuota quasi completamente delle barche presenti, tanto che con l’arrivo del buio se ne contano solo più quattro incluso noi. Con la notte ricominciano i tuoni e i fulmini che spero vivamente non si avvicinino troppo a noi. Quando si è in mare non sono mai troppo piacevoli. Domani il vento dovrebbe rinforzare un poco, ma in linea di principio il nostro ormeggio dovrebbe continuare ad essere ben ridossato.

(Giornale di bordo)

lunedì 13 ottobre 2025

Cala Lunga (Isola di Razzoli) - Porto Pozzo - Cala Marino


Dopo quattro giorni di una gradevole permanenza a Cala Lunga, questa mattina verso le 9 abbiamo lasciato il nostro ormeggio al gavitello. Vogliamo fare un salto a Porto Pozzo per fare un po’ di spesa e se riusciamo anche un passaggio in lavanderia, se la troviamo. C’è una leggera brezza da sud e quindi percorriamo le 6 miglia che ci separano dalla nostra destinazione a motore. Ciò ci serve anche per avere l’acqua calda a bordo per qualche giorno. I pannelli solari, infatti, ricaricano solo le batterie. Dopo un’oretta di navigazione entriamo nello stretto fiordo con il piccolo paese di Porto Pozzo sul fondo. Stento a riconoscere il comprensorio di Conca Verde, dove due miei zii hanno avuto casa per molti anni. L’ultima volta che sono stato da queste parti sarà stato almeno quarant’anni fa. Non proprio l’altro ieri! Davanti al paesino di Porto Pozzo vi sono alcuni pontili e qualche barca è ormeggiata ad alcuni gavitelli. Il fondale è tutto un’alga e verso i pontili è pieno di trappe e blocchi di cemento sul fondale. Mi allontano un poco. Il primo tentativo di dare fondo non ha successo. Quando recupero l’ancora è tutto un ammasso di alghe. Il secondo tentativo va meglio. Calo una ventina di metri di catena su 3,5 metri di profondità. Messo il tender in acqua scendiamo a terra ormeggiandolo ad uno dei pontili, dopo aver chiesto il permesso ad un signore che aveva tutta l’aria di essere il gestore. Gentilmente ci dice che non c’è nessun problema. Purtroppo il supermercato dove pensavamo di fare cambusa è chiuso e guardando dai vetri notiamo che gli scaffali sono tutti vuoti. Qui la stagione turistica è davvero finita. Il vicino tabaccaio ci indirizza verso un altro negozio di alimentari. Quello delle “gemelle” che troviamo accanto alla farmacia, fortunatamente aperto. Maria Grazia, una delle due proprietarie e suo marito sono molto gentili. Fatta la spesa, con quello che siamo riusciti a trovare, il marito ci accompagna con la sua macchina fino al pontile risparmiandoci così un faticoso e non breve andirivieni. Sistemiamo la spesa in barca e ripartiamo alla volta di Cala Marino, un’ampia baia tra le isole di Razzoli, Santa Maria e Budelli. Trascorrere la notte a Porto Pozzo con il suo poco rassicurante fondale proprio non mi va. La navigazione fino a Cala Marino la facciamo tutta a vela di bolina. Nel canale tra le isole di Spargi e Budelli l’anemometro arriva a segnare 18 nodi e Habibti corre sull’acqua a 6 nodi e mezzo di velocità. A Cala Marino ci sono diverse barche ma riusciamo comunque a trovare un gavitello libero proprio in prossimità del Passo degli Asinelli. Sistemiamo la barca, facciamo un rapido bagno in un’acqua non proprio caldissima e poi mi metto ai fornelli. Stasera polpette di carne al pomodoro e dolcetti sardi con una bottiglia di Balbino. Purtroppo mi tocca anche lavare i piatti. L’acqua dolce a bordo è preziosa e Tania è sempre molto generosa nel suo utilizzo. Io invece sono decisamente più talebano. Così mi tocca! Nei prossimi giorni è previsto brutto tempo e vento forte. Domani mattina mi riservo di controllarne l’evoluzione e decidere cosa fare. Per ora ci godiamo questa bella serata. 

(Giornale di bordo)

domenica 12 ottobre 2025

Cala Lunga (Isola di Razzoli)


Una delle cose belle di non avere scadenze temporali è quella di poter decidere liberamente del proprio tempo. Forse la vera ricchezza in questa vita. E così, stamattina, al risveglio, ci siamo detti che oggi, domenica, per i nostri gusti in giro ci sarebbe stata ancora troppa gente. Un vero peccato lasciare il nostro confortevole gavitello in questa caletta da sogno. Ci sposteremo domani per scendere a terra, fare un po’ di spesa e se riusciamo lavare un po’ di panni. In mattinata ho dato una pulita alla linea d’acqua di Habibti che essendo restata ferma in porto tutta l’estate era un po’ sporca. Nel corso della giornata man mano sono arrivate un po’ di barche, la maggior parte per una sosta giornaliera. Tra queste anche i due catamarani pieni di gente venuti qui pure ieri. I due skipper ci hanno riconosciuti e salutati in modo gioviale. Naturalmente non sono mancati i soliti buzzurri che, ad un certo punto, si sono messi a girare tra le barche con le moto d’acqua. Fortunatamente verso sera siamo rimasti in sole quattro barche: due charter a vela, una barca a motore francese con una famigliola a bordo e noi. Nessuno ha infastidito gli altri con musica ad alto volume o quant’altro. Un bene così! Qui i tramonti sono sempre d’eccezione. Mettono in risalto le rocce scolpite e levigate dall’acqua e dal vento che ci circondano. Paesaggi come quelli che ti offre l’arcipelago della Maddalena non sono davvero facili da trovare. 

(Giornale di bordo)

sabato 11 ottobre 2025

Cala Lunga (Isola di Razzoli)


Altra notte tranquilla in rada. Stiamo talmente bene in questo posto che decidiamo di fermarci per un altro giorno. In più oggi è sabato e sicuramente anche per mare ci sarà più gente in giro. Ed in effetti è proprio così. Ce ne accorgiamo dalla prima mattina quando un grande yacht a motore da fondo all’ancora nella cala fissando la poppa al gavitello lasciato libero dalla barca partita stamattina. Poi cominciano ad arrivare una serie di gommoni e due catamarani carichi all’inverosimile. Guardiamo tutto questo andirivieni ormeggiati al nostro gavitello. Quando la situazione si calma un po’ facciamo un giro a remi con il tender fino in fondo al ramo più profondo della cala. Qui il fondale è davvero basso tanto che nemmeno i gommoni si avventurano pena il rischio di prendere qualche sasso con il loro fuoribordo. Il sole è ancora caldo e anche l’acqua una volta che ci si è abituati non è troppo fredda. Verso sera la baia si svuota di tutti i suoi visitatori diurni. Al tramonto siamo tre barche a vela: noi e due charter….di tedeschi naturalmente.

(Giornale di bordo)

venerdì 10 ottobre 2025

Cala Lunga (Isola di Razzoli)


Durante la notte c’è stato parecchio vento da nord-est. Il cielo è stato a lungo illuminato dai fulmini poco più a sud. Noi, legati al gavitello, abbiamo trascorso una notte tranquilla. Non così la giovane coppia di tedeschi che ieri aveva dato fondo all’ancora accanto a noi. Credo abbiano fatto i turni di guardia per tutta la notte. Al mattino ho riposato fino a tardi. Quando mi sono alzato le altre due barche che erano accanto a noi se ne erano già andate. La mattinata è stata leggermente piovosa. Il vento ha continuato a soffiare forte. Ne ho approfittato per scrivere a Martin dell’Hallberg Rassy per chiedergli alcuni consigli in vista del piccolo refitting che intendo fare ad Habibti. Nel corso della giornata il tempo è migliorato. Ne abbiamo approfittato per scendere a terra con il tender e fare una passeggiata fino al faro di Razzoli, raggiungibile percorrendo una piccola strada sterrata larga non più di due metri. Il faro, naturalmente, è automatizzato e nel grande edificio di tre piani non ci vive più nessuno. Credo abbiano iniziato dei lavori di restauro. Intorno all’edificio, infatti, c’è una specie di cantiere dall’aria semi abbandonata. Nel frattempo al gavitello accanto a quello di Habibti è arrivata un’altra barca. Sembra che in giro vi siano solo tedeschi. Nella cala si è anche affacciato per un oretta un piccolo peschereccio. Il pescatore che era a bordo ha buttato in acqua qualche sacchetto di plastica che non gli serviva. Si parla tanto di salvaguardia del mare e dell’ambiente, ma i primi che dovrebbero fare attenzione sono proprio “gli addetti ai lavori”. Ci siamo comunque goduti il tramonto e poi abbiamo cenato in dinette. Fuori c’è un po’ di umidità. Si è letto un po’, ascoltato un po’ di musica e poi si è andati a dormire, mentre nella piccola cala imperversavano, di tanto in tatto, le urla in stile teutonico dei mangia crauti.

(Giornale di bordo)

giovedì 9 ottobre 2025

Baia di Rondinara - Cala Lunga (Isola di Razzoli)


Quando ci alziamo il cielo è leggermente coperto. Mettiamo il tender in acqua e scendiamo a terra per gettare il sacchetto dell’immondizia. Dobbiamo camminare per una mezz’oretta risalendo la strada che parte dalla spiaggia per trovare alcuni bidoni. Un’occasione per fare un po’ di movimento. Quando ritorniamo sulla spiaggia la maggior parte delle barche presenti ieri sera sono già partite. Sistemata la barca salpiamo anche noi. Apriamo randa e genoa e puntiamo sull’isola di Razzoli, nell’arcipelago della Maddalena. Dista solo 12 miglia, che tuttavia dobbiamo percorrere a motore. Ci sono 7 nodi scarsi da nord-est. In questo modo carichiamo le batterie. In mare ci sono ancora diverse barche. Superiamo sulla sinistra delle secche ben segnalate e dopo un paio d’ore entriamo nella stretta Cala Lunga. Qui occorre fare attenzione agli scogli che affiorano sui due lati della baia. Gli unici due gavitelli presenti sono occupati e così diamo fondo nel ramo di sinistra della cala in 3 metri e mezzo d’acqua. Non posso dare più di 15 metri di catena, pena il rischio di finire troppo vicino a una delle due barche al gavitello nonché, nel caso il vento girasse, contro le rocce che delimitano la zona. Mi assicuro che l’ancora abbia agguantato a dovere. Quando domattina una delle due barche ai gavitelli se ne andrà prenderemo il suo posto. Invece, colpo di fortuna, dopo una mezz’oretta entrambe le barche se ne vanno. Ne approfittiamo immediatamente. Il luogo è davvero spettacolare e ce lo godiamo. Ci beviamo una meritata birretta con l’arak in pozzetto. Verso sera al gavitello rimasto libero ormeggia una delle barche di tedeschi che ieri sera erano a Rondinara. Un’altra barca a vela battente bandiera olandese entra nella baia poco più tardi e constatato che lo spazio per dare fondo è piuttosto risicato se ne va. Non così la coppia di tedeschi arrivati su un charter che volevano dare fondo proprio di fianco ad Habibti. Dopo avergli fatto presente che nel caso di cambio di direzione del vento rischierebbero di venirmi addosso si spostano un poco più avanti. Non capisco quanta catena abbiano dato. Mi pare non troppa, ma confido in una notte senza vento. La temperatura si è alzata rispetto ai giorni precedenti e così riusciamo a restare a chiacchierare in pozzetto prima di andarcene a letto.

(Giornale di bordo)

mercoledì 8 ottobre 2025

San Ciprianu - Baia di Rondinara


Ci svegliamo alle 7.30 dopo una notte tranquilla in baia. A quell’ora proveniente da una barca a vela con bandiera italiana alla fonda un po’ distante da noi sentiamo della musica tecno a tutto volume. Ma si può?  Fatta colazione salpiamo. Non c’è vento. Come nei giorni scorsi questo arriverà in giornata, sempre da sud-ovest per poi girare durante la notte a nord. Lasciamo Porto Vecchio sulla destra facendo attenzione alle secche che si trovano all’ingresso del suo golfo. Poi lasciamo degli isolotti catalogati come riserva naturale sulla nostra sinistra. Superiamo le baie di Santa Giulia e Porto Novo ed entriamo in quella di Rondinara. La baia è molto bella ed è aperta solo ad est. Al suo interno sono alla fonda diverse barche che nel corso della giornata se ne vanno una ad una. Per tutto il giorno soffia un vento teso da sud-ovest. Il fondo è buon tenitore e quindi lasciamo che soffi. Nuove barche arrivano verso sera proprio quando il vento si calma. Naturalmente c’è sempre quello che da fondo in corrispondenza della tua linea di ancoraggio. Due urla e fortunatamente si sposta. Certa gente non ha proprio cognizione di quello che fa. Ceniamo in dinette e trascorriamo una gradevole serata a bordo.

(Giornale di bordo)

martedì 7 ottobre 2025

San Ciprianu


Notte calma. Mentre facciamo colazione si avvicinano a noi un cabinato a motore e un gommone che viaggiavano di conserva. Si fermano poco davanti la prua di Habibti senza dare fondo all’ancora. Quelli a bordo del gommone salgono sul cabinato e cominciano a chiacchierare. Credo stiano parlando di un servizio fotografico da fare a quest’ultimo. Il fatto è che il vento piano piano fa scadere le due barche contro di noi. Aspetto a vedere cosa succede. Quando sono a meno di dieci metri da noi si spostano quel poco necessario per continuare a scadere al nostro fianco. In tutto ciò non ci degnano nemmeno di uno sguardo. Poi il cabinato passa almeno tre quarti d’ora a fare evoluzioni con quelli a bordo del gommone che filmano o prendono foto fermi in mezzo alla baia. Ad evoluzioni terminate, con il mare di nuovo calmo, scendiamo a terra con il tender. Il posto è carino. Vi sono alcune case ben integrate nel verde e alcuni negozi. In uno di questi, con una commessa piuttosto scorbutica, compriamo qualche prodotto tipico corso. Nel frattempo il vento è aumentato e sulla via del ritorno Tania si prende qualche spruzzo provocato dalle onde. I tedeschi accanto a noi, a bordo di un bel ketch dallo scafo blu, sono scesi a terra anche loro. Una volta tornati a bordo salpano verso nord. Se ne va via anche la vela battente bandiera polacca. Nel pomeriggio il vento da sud-ovest raggiunge i 14 nodi ed entra dritto nella baia piuttosto esposta. Pranziamo in pozzetto. Nel tardo pomeriggio il vento girerà a nord e quindi non vale la pena spostarsi. Così accade. Verso le 17.30 i cavalli fanno la loro comparsa sulla spiaggia. Deve essere l’ora della loro passeggiata visto che anche ieri li avevamo visti alla stessa ora. Verso sera entrano nella baia un paio di barche a vela, mentre due gommoni ci sfrecciano a pochi metri provocando un po’ di trambusto a bordo. Tania li manda a quel paese con un gesto che non si presta a malintesi. Avendo terminato i giga in roaming sull’i-pad trascorriamo la serata leggendo e Tania facendo le parole crociate. Con il buio il vento si è calmato del tutto e noi ci godiamo la baia illuminata da una bella luna piena.

(Giornale di bordo)

lunedì 6 ottobre 2025

Solenzara - San Ciprianu


I nostri vicini svedesi sono partiti prima di noi con direzione Bastia. Prima di salpare faccio il pieno d’acqua e ne approfitto per dare una veloce lavata alla coperta. È in quel momento che il tubo flessibile della pompa dell’acqua che già perdeva da un po’ di tempo si rompe definitivamente. Almeno è successo oggi. Nel marina, infatti, c’è un negozio di articoli nautici ben fornito nel quale ne compro una nuova. Sistemata la barca salpiamo alle 10.30. Il mare è calmo e il vento soffia sui 7-10 nodi da est. Ridiscendiamo lungo costa superando la baia di Pinarellu, troppo aperta anche per la leggera onda di oggi. Facciamo un paio di miglia in più e diamo fondo nella più ridossata baia di San Ciprianu. Vi troviamo un paio di barche a vela alla fonda, una delle quali se ne va mentre, dopo un leggero spuntino, siamo scesi sottocoperta a riposare un poco. Nel pomeriggio il vento gira leggermente da sud e poi, al tramonto, scompare. La baia è gradevole. Sulla lunga spiaggia di sabbia alle nostre spalle alcuni cavalieri vanno al galoppo. Le colline verdeggianti e le cime rocciose sullo sfondo ci ricordano di essere in Corsica. Il sole tramonta alle 18.30. Scendiamo e ceniamo sottocoperta. Intorno a noi regna il silenzio.

(Giornale di bordo)

domenica 5 ottobre 2025

Solenzara


Verso le 6, mentre siamo ancora a letto, sento arrivare le prime raffiche del vento forte previsto per oggi. Durano solo una decina di minuti e poi per un po’ ritorna la calma. Alle 8, quando usciamo in pozzetto per la colazione, nel cielo c’è un ampio arcobaleno. Tuttavia, alle sue spalle appaiono le prime nuvole minacciose. Ed è così che una mezz’ora più tardi arriva ciò che attendevamo. Inizialmente le raffiche da nord-ovest non superano i 25 nodi, anche se in porto è tutto uno sbattere di drizze. Poi, con il trascorrere delle ore, l’anemometro, che nel frattempo avevamo acceso, arriva a segnarne fino a 40. Poiché il vento soffia obliquamente dalle nostre spalle Habibti, come le altre barche vicino a noi, si dispone leggermente di traverso rispetto al pontile. Ma sia i parabordi che gli springer fanno egregiamente il loro lavoro e quindi non ci resta che attendere il passare della buriana. Scendiamo a terra. Tra le case del paese il vento arriva attutito, ma il mare è spumeggiante. Facciamo due passi per sgranchire le gambe scambiando anche due chiacchiere con i nostri vicini di barca svedesi. Ci dicono che da sette anni, tranne nei mesi estivi durante i quali si trasferiscono nel loro paese, vivono a bordo. Prossimamente intendono raggiungere l’isola d’Elba e successivamente ridiscendere lo stivale per poi trascorrere l’inverno nel marina di Licata in Sicilia. Rientrati in barca restiamo per un po’ sottocoperta. Ne approfitto per leggere alcuni capitoli dell’ultimo libro della saga di Kingsbridge di Ken Follet. Come i precedenti è molto avvincente. Verso le 13 il vento comincia a ridursi e alle 14 la situazione è decisamente migliorata. Facciamo uno spuntino e poi una pennichella di un paio d’ore. Quando ci svegliamo in porto è tornata la normalità. Per cena ci gustiamo il salame di tonno comprato oggi al supermercato. Tagliato a fettine sottili e condito con olio e limone è una vera delizia. Merita senz’altro di essere accompagnato da una bottiglia di prosecco. Una degna conclusione di questo soggiorno di tre giorni nella gradevole Solenzara. Domani la rotta sarà nuovamente verso sud.

(Giornale di bordo)

sabato 4 ottobre 2025

Solenzara


Dopo la lunga giornata di ieri la notte è stata veramente ristoratrice. L’intenzione era di spostarci un poco più a sud nella rada di Pinarellu. Tuttavia, dopo aver guardato le previsioni per i prossimi due giorni la decisione è presto presa: di qui non ci si sposta prima di lunedì! Una forte perturbazione da ovest porterà vento fino ad oltre 50 nodi nelle Bocche di Bonifacio e seppur nella parte della Corsica in cui ci troviamo ora questo dovrebbe essere più moderato meglio restare, come si dice, acquattati e coperti. Il vento mattutino da sud nel corso della giornata gira prima da nord e poi da ovest. Mentre sto legando il tender in coperta, sulla nostra sinistra ormeggia una barca a vela in ferro battente bandiera svedese. A bordo c’è una coppia con due cani. In assenza degli ormeggiatori li aiuto passandogli le trappe e prendendo le loro cime d’ormeggio. Essendoci un po’ di vento al traverso spero vivamente che il timoniere non sbagli la manovra. La barca ha la chiglia lunga e non è facilmente manovrabile in uno spazio ristretto. In più ha l’aspetto di un vero e proprio carro armato, tanto che i suoi candelieri hanno la dimensione del bompresso di Habibti. Fortunatamente tutto va bene. Nel pomeriggio, dopo aver fatto un leggero spuntino, facciamo una passeggiata sulla spiaggia limitrofa e poi lungo la diga foranea. In cielo fanno la loro apparizione i primi nuvoloni neri, anche se il peggio dovrebbe arrivare domani. Trascorriamo la serata in dinette leggendo e poi guardando un po’ di Tv. Grazie a Raiplay riusciamo a vedere normalmente i programmi italiani. C’è un programma divertente e così restiamo svegli fino a tardi….intanto domani mattina si può dormire!

(Giornale di bordo)

venerdì 3 ottobre 2025

Lacona - Solenzara


La sveglia era impostata per le 3.30, ma alle 3 ero già in piedi. Oggi ci attendono circa 70 miglia per raggiungere Solenzara, sulla costa orientale della Corsica. Calcolando una media di 5 nodi l’ora ci vorranno all’incirca 13 ore per arrivare a destinazione. Ci terrei molto potere arrivare prima delle 17, in quanto a quell’ora l’ufficio del porto chiude e resterà chiuso fino a lunedì mattina. Il che potrebbe essere un problema. Perciò sono ben felice di anticipare il più possibile la partenza da Lacona. Tania dorme ancora e si affaccia in dinette solo quando io già ho indossato la cerata. Le dico di tornare a dormire. La notte è  calma e posso fare da solo. La luna, che ieri sera illuminava la baia, è scomparsa e il buio ora è totale. Salpo alle 3.40. Non fa nemmeno troppo freddo. Il vento è praticamente inesistente, mentre vi è un’onda residua fastidiosa. Resto di guardia fino al traverso di Pianosa. Il cielo piano piano si rischiara e il sole fa la sua apparizione alle 6.30. A quest’ora Tania mi da il cambio ed io mi addormento sdraiato sulla seduta in pozzetto, con la dolce sensazione prodotta dal calore dei raggi solari. Riesco a dormire in una posizione da contorsionista per un paio d’ore. Quando mi sveglio, abbiamo già lasciato sulla nostra sinistra Scoglio Africa. Con l’avanzare del giorno il mare diventa più calmo. Il vento continua ad essere assente. Progredendo verso la Corsica anche l’isola di Montecristo scompare. Nel primo pomeriggio, finalmente arriva una leggera aria al traverso e così apriamo il genoa. Tra vela e motore riusciamo a mantenere la media che ci eravamo imposti. Entriamo nel porto di Solenzara alle 16. In tempo per registrare i documenti e pagare i 43 euro dovuti per la notte. L’obiettivo è stato raggiunto. Non ci resta che sistemare la barca e fare un salto al supermercato per integrare un poco la cambusa. Per raggiungerlo percorriamo a piedi, tra andata e ritorno, un bel tratto di strada. Ceniamo e guardiamo un po’ di Tv. Tania crolla addormentata sul divano, così a me tocca anche lavare i piatti…

(Giornale di bordo)

giovedì 2 ottobre 2025

Lacona


I “mangia crauti” della barca alla fonda davanti ad Habibti alle 8 hanno rimesso a tutto volume la “boom boom music” con la quale ieri sera avevano deliziato noi e tutta la baia fino a tardi. Fortunatamente alle 10.30 ha inizio la regata alla quale partecipano e pertanto, insieme alle altre 30 barche che compongono la flottiglia dei regatanti, se ne vanno. La baia riacquista la sua serenità. Anche oggi soffia un po’ di nord-est che nel corso della giornata si affievolisce mano a mano. Guardando le previsioni decidiamo che domani attraverseremo fino a Solenzara, in Corsica. Telefono al porto e prenoto un posto per la notte. Mi informano che il personale smette di lavorare alle 17, pertanto se vogliamo assistenza nella fase di ormeggio dovremo cercare di arrivare prima di quell’ora. In ogni caso mi faccio già indicare il posto in cui metterci, nel caso arrivassimo più tardi. Nel corso della giornata faccio una lista delle varie cose che vorrei farmi mandare dall’Hallberg Rassy in previsione del “refitting” a cui vorrei sottoporre Habibti il prossimo inverno. Con Tania cominciamo a predisporre la mail da inviare a Martin corredata delle fotografie dei vari pezzi che intenderei sostituire. Nella baia ci sono alcuni windsurfer che approfittano del vento odierno. Alcuni hanno un tavola che con la velocità corre ad una trentina di centimetri sopra il filo dell’acqua. Anche la vela è diversa dai classici windsurf in quanto non è attaccata alla tavola, bensì è semplicemente tenuta e manovrata con le braccia. Ignoriamo il nome di questa nuova specialità.  Verso le 16,30 pranziamo in pozzetto godendoci l’ultimo sole della giornata. Poco dopo nella baia da fondo una barca a vela che si aggiunge all’altro paio che già ancorate si trovavano qui. Con il buio scendiamo sottocoperta. L’aria rinfresca e noi prepariamo la barca per la partenza antelucana di domattina.

(Giornale di bordo)

mercoledì 1 ottobre 2025

Porto Azzurro - Lacona


Nella notte mi sono svegliato un paio di volte a causa di qualche zanzara fastidiosa. Oggi è previsto l’arrivo del grecale che soffierà per un paio di giorni. La prime avvisaglie si percepiscono fin dal mattino con l’aumento del moto ondoso nella baia. Lasciamo Porto Azzurro alle 10. Con un lungo bordo superiamo Capo Calamita, noto per il suo vento sempre instabile. Lo lasciamo lontano prima sulla nostra destra e poi a poppa. Quando il vento si stabilizza viriamo e al traverso in un solo lungo bordo raggiungiamo il golfo di Lacona. Una bella navigazione tutta a vela. Nel pomeriggio nella baia il vento rinforza un poco e grandi nuvoloni neri appaiono nel cielo sopra la costa orientale dell’Elba. Sfilano innocui verso sud. Pranziamo in pozzetto. Poi la baia si riempie di barche a vela affittate partecipanti ad una regata. Gli equipaggi sono tutti tedeschi che, chissà perché, riescono sempre a distinguersi per la loro grevità. Altre nuvole nere compaiono verso sera. In effetti le previsioni lo avevano annunciato. È probabile che nella notte il vento aumenterà un poco. Con il buio scendiamo sottocoperta lasciando i “bosch” alle loro crasse risate. Domani se ne andranno e il golfo riprenderà, speriamo, la sua autunnale tranquillità.

(Giornale di bordo)

martedì 30 settembre 2025

Porto Azzurro


La notte è trascorsa tranquilla. Guardo le previsioni. Mercoledì pomeriggio e giovedì arriverà una grecalata e poi sabato e domenica un forte maestrale. Telefono al porto e mi dicono che giovedì sono al completo. È prevista una regata e tutti i posti sono già stati prenotati. Così, ubi maior, decidiamo che domani ci sposteremo a Lacona. Se non dal vento, almeno non dovremmo prendere troppa onda in rada. E poi il fondo di sabbia è buon tenitore. Invece riesco a prenotare un posto in porto per le notti di sabato e domenica. Trascorriamo la mattinata cercando il miglior modo di legare il tender a poppa utilizzando le due  nuove gruette che ancora non ho mai utilizzato. Dopo un po’ di studio e di tentativi troviamo la buona soluzione. Desidero anche controllare lo stato degli zinchi. Pertanto, anche se l’idea di scendere in acqua non mi alletta, mi immergo comunque. L’elica, a causa della lunga sosta estiva in porto, è un po’ incrostata, ma gli zinchi sono in ordine. Anche l’acqua non era troppo fredda. Una volta acclimatati la sensazione è addirittura piacevole. È poi la volta di rifar partire il piccolo fuoribordo Honda a raffreddamento ad aria anche lui fermo da un sacco di tempo. Fa una bella fumata bianca, ma parte al primo colpo. Lo faccio girare un poco per pulire la candela. Una volta montato sul tender scendiamo a terra. A Porto Azzurro ci sono alcune comitive di turisti stranieri e molta gente seduta ai tavolini all’aperto dei diversi bar presenti sulla piazzetta del paese. Noi, una volta gettati i rifiuti che avevamo portato a terra, facciamo un salto alla Coop dove compriamo una pizza surgelata di “Michele”. Già la conosciamo, ed è davvero ottima. La scaldiamo in forno per cena, dopo aver bevuto un gin tonic seduti a prua ammirando un bel tramonto. Con il buio la temperatura rinfresca e scendiamo sottocoperta. Sentiamo in lontananza il rumore dei pescherecci che escono in mare. Noi, seduti in dinette, guardiamo il solito programma in Tv. Tania si addormenta con la testa appoggiata sulla mia spalla. Terminato il programma la sveglio e ce ne andiamo a letto. Prima di spegnere la luce leggo un capitolo dell’ultimo libro della saga di Kingsbridge di Ken Follet appena comprato. Poi, con l’occhio che anche a me inizia a calare, spengo la luce.

(Giornale di bordo)

lunedì 29 settembre 2025

Punta Ala - Porto Azzurro


Bella giornata autunnale. Mi alzo verso le 8. Tania è già sveglia e ha già preso il suo caffè. Il suo rito mattutino, che le occupa mai meno di un’oretta e al quale non sa rinunciare. L’aria è fresca e mi siedo al sole a fumare una sigaretta. Oggi, finalmente, dopo un’intera estate in cui Habibti è restata in porto, si riprende il mare. Prepariamo la barca per la partenza. Ci fermiamo al distributore e facciamo il pieno di gasolio. Riempio anche la tanica della benzina per il fuoribordo. Il tender è legato a prua. C’è un maestralino che non supera i 10 nodi. Apriamo le vele e facciamo un lungo bordo che ci porta in direzione dell’isola d’Elba. La velocità è il minimo sindacale: intorno ai 3 nodi. Ma ci godiamo il mare calmo e l’aria frizzantina. Superiamo un’altra vela che va più piano di noi. Proseguendo sullo stesso bordo finiremmo un bel pezzo a sud di Capo Calamita, quindi viriamo. Il nuovo bordo è a perdere, ma almeno ci riporta più vicini alla baia di Porto Azzurro, dove vogliamo trascorrere la notte. Teniamo il nuovo bordo per un’oretta e poi viriamo nuovamente. Il vento è sempre sui 10 nodi da nord-ovest. Piano piano ci avviciniamo alla nostra destinazione. Ci supera una barca a vela che sta navigando a motore. L’ultimo tratto, di circa un paio di miglia, lo percorriamo a motore anche noi. Il vento rinforza fino a 14 nodi, ma lo abbiamo dritto sul naso. Nell’ammainare la randa mi rendo conto che l’epex, il materiale di cui è fatta, si è molto rovinato. Una parte della copertura delle fibre si è scollata da queste ultime. Nel prossimo periodo dovremo maneggiarla con grande cura sperando che non si rompa. Sostituirò randa e genoa la prossima stagione. Nella baia ci sono ancora diverse barche alla fonda. Alcune battono bandiera tedesca. Diamo fondo al nostro solito posto, non lontano dal cantiere che si trova sulla riva opposta del porto. Ci beviamo un bicchiere di vino in pozzetto e poi ceniamo in dinette: due milanesi di pollo e un’insalata. Dopo un po’ di Tv ci mettiamo a letto e leggiamo per un’altro po’. Siamo felici di essere nuovamente per mare. 

(Giornale di bordo)

domenica 28 settembre 2025

Punta Ala


Giornata di sole anche se l’aria è fresca. Ci svegliamo verso le 8. In mattinata andiamo alla Coop di Follonica a fare cambusa. Domani partiremo per l’Elba dove stare almeno fino a venerdì. Giovedì è previsto un forte grecale. Poi vedremo se risalire verso Macinaggio o scendere verso Poro Vecchio. Tornati in barca stringo le viti dei carrelli della randa, metto un po’ di lubrificante e cambio le protezioni agli estremi della nuova passerella. Il sole ha praticamente cotto quelle precedenti. Controllo il livello dell’olio del motore. Nel frattempo Tania sistema la spesa a bordo. Per cena preparo delle sardine al gratin. Poi un po’ di Tv. Se Dio vuole domani finalmente riprendiamo il mare. Se tutto va bene, l’intenzione è di navigare per un paio di mesi seguendo le rotte che il vento vorrà indicarci.

(Giornale di bordo)

sabato 27 settembre 2025

Roma


Sveglia alle 6.30. Partiamo per Roma alle 7.45. Abbiamo appuntamento con Chicco e Paola alla “Nuvola” dove oggi e domani ci sarà il Roma Eternal City, un evento biker nel quale sarà esposta anche Caffeine, la mia Triumph racing anni ‘60. Prima passiamo a ritirare il nuovo casco che, giunti in fiera, portiamo con quello di Tania al Blaster per una personalizzazione. In fiera, oltre a Chicco e Paola, troviamo Dino e Ros e tanti altri amici motociclisti che con rivedevamo da tempo. La giornata scorre veloce e ripartiamo per Punta Ala nel tardo pomeriggio. Prima di arrivare in porto facciamo una breve sosta a Montemerano. In porto, benché sia sabato sera, non c’è molta gente. Facciamo un spuntino guardando la Tv e poi crolliamo addormentati sul divano in dinette. Ci svegliamo che sono le 1.30 del mattino e con fatica raggiungiamo il letto.

(Giornale di bordo)

venerdì 26 settembre 2025

Punta Ala


In mattinata faccio un salto da solo a Follonica. Devo passare in farmacia a ritirare dei farmaci ordinati la scorsa settimana. Ne approfitto per andare alla Coop per fare un po’ di spesa per il fine settimana. Tornato in barca pranziamo in pozzetto: pizza fatta in casa. Nel primo pomeriggio arriva Antonio e sostituisce la tastiera del pannello dell’impianto elettrico. Il problema fortunatamente sembra risolto e così lunedì potremo partire. In serata guardiamo un po’ di Tv. C’è l’ultima puntata di “Kabul”. Il rivedere la triste storia dell’Afghanistan, dove abbiamo vissuto per quattro anni dal 2016 al 2020, ci mette un po’ di tristezza. Vado a letto con un leggero magone, ma che ci posso fare? “C’est la vie”.

(Giornale di bordo)

giovedì 25 settembre 2025

Punta Ala


Continua ad esserci tempo instabile e a piovigginare un poco. Con Sandro e Flavia si è andati al “Bamboo” a prendere un cappuccino. Si è chiacchierato un po’ di barche e di mare con un loro amico. Nel pomeriggio sono partiti. Noi abbiamo sistemato un po’ le cose a bordo e poi abbiamo pranzato in dinette: risotto alla milanese, insalata e qualche biscotto per dolce. La buona notizia è che il pezzo dell’Empirbus ordinato all’Hallberg Rassy è arrivato. Ho telefonato ad Antonio chiedendogli di venire domani a montarlo. Mi dice che è molto impegnato e che farà del suo meglio per venire. Potrei fare il lavoro io stesso, ma se possibile preferirei farlo fare da lui. Nel caso non riuscisse a venire farò così.

(Giornale di bordo)

mercoledì 24 settembre 2025

Montemerano


Dopo una notte di pioggia, stamattina è uscito il sole, anche se sul mare il tempo resta perturbato. In attesa che il pezzo spedito dall’Hallberg Rassy arrivi a Punta Ala decidiamo di fare un salto a Montemerano. Un’occasione per prendere alcune cose che avevamo dimenticato e portarne altre che in barca non ci servono più. La strada che da Grosseto percorre tutte le colline della Maremma verso sud è fiancheggiata da vigneti. È tempo di vendemmia. L’uva bianca è già stata quasi tutta raccolta, mentre resta da cogliere quella rossa. Ci fermiamo da Terenzi a comprare due casse di Balbino, un vermentino maremmano che ci piace molto e che ci ricorda i tempi di Kabul. A casa ci fermiamo giusto il tempo per prendere ciò di cui abbiamo bisogno, mentre sulla strada del ritorno ci fermiamo a Braccagni da Dino e Ros. Dino ha comprato un nuovo pick-up Dodge enorme su cui intende montare il GPL essendo un 5900 di cilindrata. Dire che è sempre un tipo originale è un eufemismo. Nel tardo pomeriggio il cielo si ricopre nuovamente e mentre siamo in barca di Sandro e Flavia a cena ricomincia a piovigginare. Anche la temperatura è cambiata totalmente rispetto ai giorni scorsi. Rientriamo su Habibti che fa quasi freddo.

(Giornale di bordo)

martedì 23 settembre 2025

Punta Ala


Ha diluviato tutta la notte e a seguire fino quasi alle 14. Noi, a parte una veloce sortita fino all’alimentari di Punta Ala per comprare un po’ d’insalata, siamo restati in barca a leggere e a scrivere tutto il giorno. La temperatura è scesa un pochino e per stare bene si è dovuto indossare un maglione leggero. Alle 15 abbiamo pranzato: crescia e prosciutto crudo comprati a Gubbio e pecorino di Manciano. Abbiamo anche terminato ciò che restava di un barattolo di mostarda di Cremona. Nel pomeriggio il cielo è restato coperto ma almeno ha smesso di piovere. L’Hallberg Rassy ha spedito il pezzo di ricambio ordinato ieri. Dovrebbe arrivare al massimo giovedì. Speriamo di risolvere anche questa! La sera un po’ di Tv e poi a letto.

(Giornale di bordo)

lunedì 22 settembre 2025

Punta Ala


Al risveglio ho trovato nuovamente il pannello elettrico spento. Prima di riaccenderlo ho fatto una serie di reset al sistema sperando in qualche buon esito. In ogni caso in mattinata ho comunque contattato il cantiere dell’Hallberg Rassy, prima parlando con Ludvig e poi con Martin, responsabile dell’Hallberg Rassy Parts che, per inciso, ha un 372 pure lui. Sono stati entrambi gentilissimi. Martin mi ha detto che in passato alcune barche hanno registrato il nostro stesso problema e che lo hanno poi risolto semplicemente sostituendo la tastiera del pannello elettrico. Mi ha chiesto di mandargli la foto del pezzo e che me ne avrebbe spedito uno nuovo già programmato con un corriere espresso. Ne ho anche approfittato per esporgli il problema del controllo del Mastervolt che non si spegne. Gli ho mandato una foto anche di quello nel caso riesca a trovare una soluzione anche in questo caso. Speriamo in questo modo di risolvere. Intanto, dopo il risettaggio fatto di prima mattina, il sistema sembra aver ripreso a funzionare. correttamente. Staremo a vedere! Purtroppo si sa. L’elettronica sulle barche, e non solo, è sempre un’incognita. Nel pomeriggio il cielo ha cominciato a coprirsi. Sono infatti previsti due giorni di brutto tempo. Sandro e Flavia ci dicono che rientreranno a Punta Ala mercoledì e dovremmo cenare insieme. Il resto della giornata lo abbiamo trascorso in barca leggendo e riposando. Dopo cena si è guardata un po’ di Tv e a partire dalle 23 tuoni, fulmini e una pioggia torrenziale ci hanno tenuto compagnia per tutta la notte.

(Giornale di bordo)

domenica 21 settembre 2025

Punta Ala


Dopo una mattinata trascorsa con gli amici folgorini e poi vistando la cittadina di Gubbio, siamo rientrati a Punta Ala percorrendo le belle strade provinciali tra le colline dell’Umbria e della Toscana. Siamo arrivati in barca verso l’ora del tramonto e abbiamo constatato che fortunatamente durante la nostra assenza il pannello elettrico non si è spento. Si è cenato in pozzetto, combattendo un po’ contro le zanzare. L’insalata di polpo e patate comprata alla gastronomia della Conad di Gubbio era molto buona. Dopo cena siamo andati subito a letto. La giornata è stata molto piacevole, ma la guida, con tutte le curve che abbiamo fatto, un po’ stancante.

(Giornale di bordo)

sabato 20 settembre 2025

Gubbio


Nel corso della notte il quadro elettrico si è spento nuovamente. Prima di partire per Gubbio è arrivato Antonio per verificare quale possa essere il problema. Contrariamente a cosa ritenevamo le batterie sono perfettamente funzionanti. Si tratta sicuramente di un contatto. Un inconveniente non facile da individuare. Rimaniamo intesi che lui ne parlerà con il tecnico dell’Empirbus che vedrà al Salone nautico di Genova nel fine settimana, mentre da parte mia lunedì chiamerò il cantiere dell’Hallberg Rassy per sapere se lo stesso inconveniente è avvenuto su altre barche e come lo hanno risolto. Alle 11,30 partiamo per Gubbio dove con gli amici del militare trascorriamo una bellissima e rievocativa serata. È bello vedere che dopo tanti anni siamo rimasti così uniti e affiatati.

(Giornale di bordo)

venerdì 19 settembre 2025

Punta Ala


Alle 9 sono arrivati da Porto Santo Stefano Federico e Piero. Per un paio d’ore sono stati in barca. Con loro si è discusso dei lavori di refitting che faremo in inverno. Hanno trovato Habibti molto in ordine e ciò che mi è piaciuto molto del loro approccio è l’aspetto conservativo. Sintomo di serietà. D’altra parte mi sono rivolto al Cantiere dell’Argentario dopo averne ricevuto ottime referenze. Siamo rimasti intesi che manderò loro una mail riassuntiva dei vari lavori da effettuare nei prossimi giorni. Ho contattato Antonio al telefono per il problema del pannello elettrico. Mi ha detto che potrebbe trattarsi di un problema dovuto alle batterie. Passerà appena può per verificare. Oggi è un’altra giornata molto calda. Sandro e Flavia sono a Porto Azzurro e rientreranno la prossima settimana. Nel pomeriggio facciamo un salto a Follonica a fare un po’ di spesa. Solo l’essenziale in quanto nel fine settimana faremo un salto a Gubbio dove ci siamo dati appuntamento con gli amici del militare. Nel pomeriggio ci riposiamo un poco e la sera ci godiamo un tramonto bellissimo cenando in pozzetto. Su Rai3 trasmettono la seconda puntata della serie televisiva “Kabul”, che racconta in modo un po’ romanzato gli avvenimenti dell’agosto 2021. Ci eravamo trasferiti a Riad giusto in tempo.

(Giornale di bordo)

giovedì 18 settembre 2025

Punta Ala


Dopo più di un mese di assenza eccoci nuovamente sulla nostra Habibti. A metà agosto, dopo due mesi e mezzo di attesa, è finalmente arrivato il bollino emesso dallo Sted per il rinnovo del certificato di sicurezza. Siamo andati a ritirarlo dal comandante Matteini che, come sempre, ci ha assistiti. La decisione di centralizzare al Ministero, dove nell’ufficio apposito lavorano solo cinque persone, ciò che in passato era svolto da un centinaio di Capitanerie di Porto ha di fatto bloccato tutto. Bella miglioria! Ora per cinque anni non ci si pensa più, ma al momento opportuno penserò molto seriamente alla possibilità di cambiare bandiera. Vedremo! Siamo arrivati a Punta Ala nel tardo pomeriggio. Habibti è sostanzialmente in ordine, ma la coperta è davvero sporca. Quindi mi sono messo di guzzo buono e le ho dato una lavata a fondo. Fa ancora molto caldo e al tramonto siamo stati aggrediti dalle zanzare. Ho fatto una telefonata a Simone. “Raffica VII”, la sua barca, dopo un viaggio fatto per lo più in solitaria, è arrivata a Chioggia. Purtroppo su Habibti si è ripresentato il problema che il pannello del quadro elettrico ogni tanto si spegne da solo. Il pannello del Mastervolt, invece, continua a non spegnersi. Il bottone on/off sembra bloccato. A tutto ciò però penseremo domani. Siamo stanchi e non ci va nemmeno di cucinare. Così siamo andati a cena da Deeb. Lo ricordavamo come un buon ristorante, invece la cena è stata un po’ deludente. 

(Giornale di bordo)

venerdì 5 settembre 2025

Ritorno


Ma soprattutto si erano raccontati di quanto avrebbero fatto al loro ritorno: sarebbero andati al mare, uno in quello di Catania e l’altro a Rimini, nudi a farsi scaldare sulla sabbia e poi a ballare, rivedere gli amici e, come allora, andare per mare in lunghe notti pescose. Si erano poi incamminati per raggiungere ciascuno il proprio caposaldo. “Quando sarà finita la guerra e torneremo a casa” disse Sarpi “dovrai venire con me in barca. Ti piace andare in barca? Dico in barca a vela naturalmente.” “Sì molto” rispose lui “non sono però gran che pratico di come condurla. Credo che le prime volte avrei una paura del diavolo.” “Ti insegnerò io e in poco tempo diventerai un buon marinaio. In fondo non è difficile andare in barca a vela. Bisogna solo aver rispetto del mare e conoscerlo. Così come è per la montagna. Non si può lasciare nulla al l’improvvisazione. Certo ci vuole una buona barca di almeno 10 metri. Con quella ti puoi permettere di andare con qualsiasi mare e con qualsiasi vento.” “So che mi piacerebbe soprattutto per il silenzio e la solitudine che ci si trova ma le prime volte vorrei proprio essere con te. Penso che dovrebbe essere molto bello riuscire a navigare insieme”. “Per una barca di 10 metri l’ideale è essere in due. Mi ricordo che proprio qualche tempo prima di essere richiamato ci sono stato per dieci giorni filati con un amico e abbiamo fatto il giro delle Eolie. Il vento era sempre teso, le vele cantavano e il mare quasi calmo. Erano notti di luna. Sul far del mattino là si vedeva oltre la metà del cielo mentre dal lato opposto rimaneva l’ultima stella nel chiarore di quelle albe indimenticabili. A mala pena si distingueva la linea del mare piatta all’orizzonte. Poi il levare del sole che lentamente sembrava uscire dalle acque e da esse prendere vigore”.

(Nelson Cenci, Ritorno, la drammatica esperienza degli alpini sul fronte russo)

sabato 26 luglio 2025

Punta Ala


Sveglia presto. Prima delle 8 devo spostare l’auto dal parcheggio accanto alla garitta della sorveglianza dove l’avevo parcheggiata ieri sera. Roberto, il nostro vicino, armatore di un Grand Soleil 37 è già sveglio anche lui. Oggi, con Claire, salperanno per un giretto di un paio di settimane. Noi invece prepariamo i bagagli per ripartire domattina per la montagna. Vorrei ritornare verso fine agosto, dopo il nostro viaggio in moto fino a Tallin. E poi a settembre via in barca per un paio di mesetti. Sempre che il diavolo non ci metta la coda. In mattinata ho letto per un paio d’ore. Poi, verso le 14, ho fatto una pennichella. Mentre ero nel pieno del sonno ecco che sento un botto nella cabina. Apro gli occhi e che ci vedo? Un gabbiano. È caduto dall’osteriggio sul quale avevo steso un telo per proteggermi dal sole e sul quale il gabbiano si era appoggiato pensando che tenesse. Per buttarlo fuori ho dovuto buttargli addosso una tovaglia e prenderlo con le mani. Nel frattempo ci ha lasciato un sacco di ricordini sulla moquette. Anche per questo, ho trascorso il resto della giornata a pulire la barca. Purtroppo ho notato che sull’osteriggio di prua si è formata una piccola crepa. Per ora è ridotta, ma sicuramente è un altro problema da risolvere. Ne parlo con Sandro a cena a casa sua. Per il momento tamponerò la fessura nella speranza che non si allarghi e non si estenda, poi occorrerà sostituire il vetro temprato. Un imprevisto che avrei tanto voluto evitare.

(Giornale di bordo)

venerdì 25 luglio 2025

Punta Ala


Oggi si è deciso di riposare e di prendercela comoda. Si è fatta colazione con calma e poi da Beccucci si è affittato un posto auto per due giorni in modo da poter lasciare la Morgan all’interno del Marina. Per il resto si è dormito nel pomeriggio ricuperando un po’ di forze dopo i tanti chilometri percorsi nelle ultime settimane. Essendo venerdì il porto si è animato. In serata siamo andati a vedere uno spettacolo di Paolo Hendel organizzato dal Marina. Simpatico. Verso sera sono scese due gocce.

(Giornale di bordo)

giovedì 24 luglio 2025

Punta Ala


In mattinata, dopo aver salutato Sandro e Flavia, appena rientrati da una settimana trascorsa all’isola d’Elba, abbiamo fatto un breve salto a Montemerano. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati a Braccagni a salutare Dino e Rosaria e poi la sera si è usciti a cena con un bel gruppetto di amici del pontile 4. La giornata è stata molto calda e noi siamo un po’ stanchi dopo il nostro lungo giro in auto sulle Alpi. Habibti è in ordine anche se permane quel piccolo problema al pannello elettrico che si presenta di tanto in tanto e il display del Mastervolt da sostituire. Non pensiamoci. Barche e elettronica non sempre vanno troppo d’accordo.

(Giornale di bordo)

mercoledì 23 luglio 2025

Punta Ala

 

Dopo più di un mesetto di assenza eccoci nuovamente a Punta Ala. Purtroppo siamo ancora in attesa del certificato emesso dallo Sted. Una vera vergogna considerato che tutta la documentazione è stata consegnata il 5 di maggio. Con dispiacere, ma penso proprio che in inverno farò le pratiche per battere bandiera polacca. In questo periodo ho anche contattato il Cantiere dell’Argentario per alcuni lavori di refitting da effettuare sempre nella stagione invernale. A Punta Ala, dopo otto anni, abbiamo incontrato Paolo e Letizia che ci hanno ospitato sulla loro barca per un bel dopo cena. Ci ha fatto piacere rivederli, anche se dopo otto anni siamo tutti un po’ cambiati.

(Giornale di bordo)

mercoledì 11 giugno 2025

Punta Ala


Si è dormito bene, senza zanzare. Abbiamo lasciato gli osteriggi aperti con le zanzariere. In mattinata si è fatta una passeggiata lungo la diga foranea. Da Beccucci ci hanno confermato che i tempi per ricevere il certificato dallo Sted sono molto lunghi. A pranzo spaghetti con un sugo all’nduja che avevamo comprato durante il nostro passaggio a Roccella Ionica. Per il resto della giornata siamo restati in barca e ci siamo riposati. La sera un po’ di Tv. Telefonato a Stefano L., che purtroppo non sta niente bene. Era molto molto affaticato a causa del trattamento che gli stanno facendo. Poi abbiamo sentito Simone che ha lasciato la barca a Nettuno. Gli ho detto che abbiamo rinunciato ad andare nel Baltico. I costi per portare Habibti in Olanda con il camion sono troppo alti. Torneremo in Grecia e forse potremmo incontrarci nuovamente lì. Domani andremo per una notte da mia madre a Montemerano e poi nuovamente in montagna. Se il famoso certificato dovesse arrivare prossimamente verso fine giugno potremmo fare un salto a Punta Ala per un paio di giorni prima di partire per il nostro giro sulle Alpi.

(Giornale di bordo)

martedì 10 giugno 2025

Punta Ala


Durante la notte le zanzare hanno dato un po’ di fastidio. Mi sono alzato appena spuntato il sole per lavare la barca. Ne aveva bisogno. La giornata è calda e per ripararci dal sole ho montato il telo sopra il boma seguendo lo schema, molto efficace, suggeritomi da Stefano. Ho anche parlato al telefono con il Cantiere dell’Argentario dove, molto probabilmente, farò fare un po’ di lavori su Habibti il prossimo inverno. In mattinata abbiamo fatto un salto a Follonica a comprare una piccola catena e due lucchetti per fissare la passerella in legno ad un anello in ferro del pontile ed evitare, così, che ci venga presa e spostata come è avvenuto l’ultima volta. Pranzo leggero in barca e poi andati a Santa Marinella a ritirare l’Epirb e i documenti della barca, tutti tranne il certificato emesso dallo Sted che purtroppo non è ancora arrivato. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati a Castiglione della Pescaia dove abbiamo cenato con Sandro e Flavia. In cielo c’è una bella luna piena che illumina la spiaggia. Una giornata davvero intensa, terminata abbastanza tardi anche a causa di una festa sulla diga foranea che si è conclusa verso le 2 di notte.

(Giornale di bordo)

lunedì 9 giugno 2025

Punta Ala


Dopo quasi tre settimane d’assenza eccoci nuovamente a Punta Ala. Purtroppo il nostro programma originario di trascorrere maggio e i primi quindici giorni di giugno in barca è saltato a causa del documento emesso dallo Sted che continua a non arrivare. Formalmente dovrebbero consegnartelo entro venti giorni dal deposito della documentazione, ma ormai è passato oltre un mese e ancora nessuna notizia. E poi c’è chi si chiede perché molti decidono di abbandonare la bandiera italiana. Su Habibti abbiamo trovato tutto in ordine, tranne la passerella in legno che abbiamo trovato sul pontile accanto ad un’altra barca. Ma dico: se ti serve una passerella prendila, usala e poi rimettila dove l’hai presa. Mi pare il minimo. Ma ormai l’educazione, anche tra chi è supposto andar per mare, è una virtù sempre più rara. Il porto fortunatamente è semi deserto. Anche i nostri amici di “Raffica VII” sono partiti alla volta di Chioggia. Così si è cenato e trascorso la serata a bordo.

(Giornale di bordo)